NOTIZIE

Butter - La nostra recensione

Una commedia di "burro" per raccontare il ribollire fanatico dell'America sotto l'apparenza del freddo conservatorismo

Butter - Jennifer Garner

02.11.2011 - Autore: Alessia Laudati
Sculture di burro, fragili e solide al tempo stesso, per raccontare le ipocrisie, i fanatismi, gli eccessi, dell’America dei Tea Party e del fanatismo elettorale. Semplicemente “Butter”, il film di Jim Field Smith in concorso nella sezione Alice nella città, prodotto e recitato magistralmente da Jennifer Garner, fidanzatina d’America dalle aspirazioni alte che nascondo un qualunquismo feroce dietro gli altari della buona condotta. Laura Pickler (Jennifer Garner) dopo il ritiro del marito, scultore di statue di burro, dalla corsa ai troni politici, ingaggia una lotta all’ultima spatola con l’orfanella di colore Destiny (Yara Shahid), per vincere i campionati locali e candidarsi lei stessa. Nel Midwest, dove è ambientata la storia, tutto è mediocre e dietro le altisonanti ambizioni, si nascondono le aspirazioni misere di potenziali killer, disposti a tutto, anche sabotare l’innocente opera di una docile bambina, pur di occupare un posto al sole e sventolare il guanto bianco in segno di saluto.

La commedia è cattivissima, grottesca ma puntuale quando descrive un popolo sull’orlo di una crisi di nervi, fasciato in assurde regole e capace di montare spettacoli mediatici per ogni banale stupidaggine seminando il germe della competizione. La contraddizione a stelle e strisce di un paese gonfiato dall’interno, è raccontata con ritmo comico attraverso una galleria di personaggi ben costruiti ed esilaranti, nascosti sotto sorrisi bianchissimi e atteggiamenti falsati. Una galleria di freaks moderni, tremendamente inquietanti, che costringono a rivedere il tradizionalismo dei Tea Party con molta più diffidenza e con la paura del fanatismo. In questo senso è di sollievo il personaggio di Olivia Wilde, splendida spogliarellista, senza filtri né falsi dei ai quali immolarsi. Solo qualche pecca, nelle vene di buonismo finale, ma sono talmente tanto tirati e rigidi i sorrisi e gli abbracci, che persino l’happy ending è velato di inquietudine.


Seguite sul Film.it lo speciale sul Festival del Film di Roma: le pellicole, i registi, gli attori e i dietro le quinte dall'evento nella Città Eterna. Cliccate qui per saperne di più


FILM E PERSONE