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Apre il Festival dei sogni

Tutto è pronto. Mancano ormai poche ore all'inizio della 60^ edizione del Festival di Cannes: Quentin Tarantino, Gus Van Sant, i fratelli Coen, Wong Kar-Wai ed Emir Kusturica sono tra i più quotati per la Palma d'Oro

Festival di Cannes 2007

15.05.2007 - Autore: Adriano Ercolani
Con la proiezione dell'attesissimo "My Blueberry Nights" del maestro Wong Kar-Wai si apre una delle edizioni di Cannes più ricche e potenzialmente affascinanti degli ultimi anni. La selezione ufficiale contiene infatti al suo interno opere di ben quattro cineasti che hanno già vinto la prestigiosa Palma d'Oro: si tratta di Quentin Tarantino, Gus Van Sant, i fratelli Coen ed Emir Kusturica, che sulla Croisette ha già trionfato per ben due volte. Visti i precedenti successi i nuovi lavori di questi cineasti probabilmente non saranno inseriti tre i favoriti per la vittoria finale di questa 60° edizione, ma si tratta comunque di pellicole capaci di innalzare notevolmente il livello qualitativo del concorso, e di creare perciò intorno ad esse grande attesa, non solo mediatica. In particolare, il ritorno dei Coen al thriller cupo con “No Country for Old Men” (id., 2007) - ricordiamo il loro grande esordio in "Blood Simple" (id., 1984) - si presenta come il lungometraggio potenzialmente più intrigante della rassegna.

Tra i nomi più titolati che partecipano al festival in concorso quelli che alla fine potrebbero diventare automaticamente favoriti sono senza dubbio proprio Wong Kar-Wai, che ha vinto fino ad ora soltanto premi "collaterali" come ad esempio la miglior regia  per "Happy Together", ed anche Kim Ki-Duk, affermatosi ormai a livello internazionale come uno dei cineasti più interessanti di questi ultimi anni. L'altro regista american di culto, David Fincher, è meno papabile come vincitore in quanto presenta un film decisamente inserito in un genere cinematografico "mainstream" come il thriller, ma potrebbe comunque partecipare alla gara per premi di valore come appunto la regia o gli attori. Notevoli outsiders sono poi il turco Fatih Akin, che già ha trionfato a Berlino qualche anno fa con il sanguigno ed intenso "La sposa turca" (Geden Die Wand, 2004), ed il russo  Andrei Zvyagintsev, che nel 2003 ha sbancato Venezia con “Il Ritorno” (Vozvrashcheniye, 2003).

La prestigiosa Palma d’Oro, o comunque molti dei premi più importanti, dovrebbero uscire dalla schiera di artisti e di opere sopra citati. Ma questa edizione di Cannes ci offre anche un notevole numero di grandi pellicole presenti nelle sezioni alternative: pensiamo soltanto al glamour di “Ocean’s Thirteen” (id., 2007), che aggiunge una leggenda vivente come Al Pacino al già nutritissimo numero di star che hanno impreziosito la saga di questo ladro gentiluomo. Tra i lungometraggi che si segnalano come particolarmente interessanti fuori dal concorso ufficiale vale poi la pena ricordare la nuova commedia nera di Abel Ferrara, “Go Go Tales” (id., 2007) ed il ritorno del feroce Michael Moore che con il suo documentario “Sicko” (id., 2007) si lancia stavolta contro le contraddizioni del sistema sanitario americano. Bastano questi pochi titoli ed autori citati  per far si che il 60° festival di Cannes possa essere considerato l’evento cinematografico dell’anno? Beh, ci siamo molto vicini...