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Anteprima: The Mutant Chronicles

Tratto dal famoso gioco di ruolo, l'adattamento cinematografico in chiave fantascientifica è stato presentato in anteprima al Courmayeur Noir in Festival 2009.

Mutant Chronicles - Poster

29.12.2009 - Autore: Federica Aliano
Mutant Chronicles” nasce come gioco di ruolo, un universo di carte collezionabili con tanto di espansioni, rilasciato in Italia per la prima volta ben 15 anni fa. I fan che questo gioco può vantare ormai non si contano più e ci dispiace non potervi fornire una bella immagine di queste card, ma i collezionisti non le pubblicano in rete per timore di falsificazioni. Sì, avete capito benissimo, perché alcune carte sono rare – e chi almeno una volta ha partecipato a un gioco di ruolo lo sa.

Ron Perlman e John Malkovich in una scena di The Mutant Chronicles

Nel 2008 quattro piccole case di produzione cinematografica hanno deciso di mettere insieme i fondi per adattare “The Mutant Chronicles” per il grande schermo, pensando bene di affidare la regia a Simon Hunter, uno sconosciuto alla sua seconda prova registica, e lo script a Philip Eisner, che era disoccuapato da sei anni. Se questa pellicola non ha ancora trovato un distributore in Italia, un sospetto ci viene...

Mutant Chronicles

Proiettato in anteprima al Noir in Festival di Courmayeur 2009, “The Mutant Chronicles” presenta notevoli differenze con il gioco: lì la Macchina fabbrica mutanti si trovava su un ipotetico ultimo pianeta del Sistema Solare, più distante di Plutone, chiamato Nero. Nel film invece tutto accade sulla Terra. Siamo nel XXIII Secolo, ma sembra di essere tornati ai tempi della Seconda Guerra Mondiale: carestie e pestilenze decimano l’umanità. Le nazioni non esistono più: sono state sostituite da quattro corporazioni: Capitol, Bauhaus, Mishima e Imperial. Le risorse sul nostro pianeta sono ormai pochissime, quindi le corporazioni sono in perpetua lotta pur di accaparrarsi quel che ne resta. Durante uno scontro in trincea, i soldati scoperchiano un antico sigillo. Ovviamente ignorano che le popolazioni più antiche della Terra avevano nascosto lì sotto una Macchina, creata probabilmente dal demonio in persona, che trasforma gli umani in mutanti, zombie che non sono in grado di pensare, con una grossa chela al posto del braccio destro e una mentalità da formica – e in effetti tutto il gigantesco buco sembra un formicaio.

Anna Walton in Mutant Chronicles

Effetti speciali piuttosto economici e toni retrò: Simon Hunter ha specificato che ci teneva che il film fosse così. “Non volevo l’hi-tech – ha dichiarato – tutto doveva essere retrò, ogni cosa alimentata a carbone. Un mondo futuro in stile vittoriano, con camini e caldaie, incendi e sporcizia”. Il cast, a dispetto del basso buget, vanta diversi nomi: primo fra tutti Ron Perlman, nei panni di Fratello Samuel, un monaco che guida la missione suicida al centro della Macchina per distruggerla. Accanto a lui c’è ancora una volta Anna Walton, già Principessa Nuala in “Hellboy II: The Golden Army”, qui guerriera silenziosa, e il fascino femminile continua con l’esile figura di Devon Aoki. Per finire Thomas “The Punisher” Jane e il sempre efficace John Malkovich (per il quale è stato ideato un make-up a parte), nel ruolo forse più inspiegabile della sua carriera.

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