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A tutto Cannes

Giornate piene di colpi di scena a Cannes, e non per le rivendicazioni degli intermittants du spectacle, che hanno minacciato l'apertura del Festival, ma per l'arrivo di tutte le star più importanti.

Cannes 2004

19.05.2004 - Autore: Michela Saputi
Giornate esplosive a Cannes, e non per le rivendicazioni degli intermittants du spectacle, che hanno minacciato l'apertura del Festival. A creare disordine (complici le imminenti elezioni presidenziali americane), una squadra di sovversivi doc. Sono arrivati Michael Moore, Sean Penn, e Jean Luc Godard . Ripercorriamo gli ultimi avvenimenti. Lunedì 17, 14.30: Michael Moore (oscar per "Bowling for Colombine") presenta in conferenza stampa Fahreneit 9/11, la verità su gli attentati a le torri gemelle, che la Disney ha tentato di bloccare, proibendo alla Miramax la distribuzione in Usa. E se la critica cerca di conservare un atteggiamento distaccato, il pubblico in sala applaude per 20 minuti (il più lungo applauso nella storia del festival, secondo il direttore artistico Thierry Fremaux). Il film, nato per analizzare i segreti affari della famiglia Bush, ed i suoi rapporti economici con l' Arabia Saudita, Osama Bin Laden in testa, sviluppa poi nella seconda parte un resoconto della guerra in Iraq attraverso immagini censurate, e materiale clandestino girato con l'aiuto di free lance. Indimenticabile il volto di Bush mentre, in visita in una scuola elementare, riceve la notizia di ciò che accade a New York con la sua proverbiale prontezza di spirito, e lo sguardo perso in una inespressività insondabile.   E Sean Penn rincara la dose con parole di fuoco contro il "presidente illegittimo" nel presentare The assassination of Richard Nixon (regia di Niels Mueller, sezione Un certain regard), film che lo vede protagonista, accanto a Naomi Waitts, della storia di un kamikaze "born in Usa". Samuel Byck , venditore di mobili, è stanco di raccontare bugie e di vendersi, e quando il suo capo lo esorta a prendere a modello Nixon, onnipresente in tv, lui decide che sì, è il caso di ucciderlo, dirottando un aereo sulla Casa Bianca.. Film difficile, sostenuto e prodotto da Alfonso Cuaron (Y tu mama tambien, Harry Potter), Alexander Payne (About Schmidt), e Leonardo di Caprio.   Li attende al varco "Notre musique", nuovo lavoro di J. Luc Godard (presentato fuori concorso martedì 18), che in una libera composizione di immagini, musiche e memorie, attraversa le guerre di tutti i secoli, sovverte il reale ed il soprannaturale, per interrogare il mondo contemporaneo. Emblema perfetto di un messaggio che il maestro della Nouvelle Vague ha sempre sostenuto: è il cinema (la fiction) il luogo della verità, e soprattutto della consapevolezza, giacchè il reale è quello dell'incertezza (della menzogna, sembra gridare questo festival). Una dirompente messa in scena dell'attualità, che suona quasi una chiamata alla rivoluzione: dalla presentazione in versione restaurata di Prima della rivoluzione, di Bernardo Bertolucci (omaggiata da un videomessaggio di Martin Scorsese), a Diari della motocicletta di Walter Salles, che ripercorre il mitico viaggio del Che sulla poderosa (supervisione a cura di Gianni Minà), da La donna è il futuro dell'uomo di Hong Sansoo, a The edukators, film rivelazione del trentenne Hans Weingartner, che racconta la rivolta originale e irriverente di tre giovani attentatori, etici e non violenti, dell'ordine borghese, che si trovano inaspettatamente come nemico un ex '68ino convertito. Martedì è stato anche il giorno del nuovo attesissimo film dei fratelli Coen, il remake della Signora omicidi (1954, con Alec Guinness), anticipato dalle solite critiche della stampa americana per la tenace predilezione dei due verso il genere della commedia. Ma la proiezione riscuote consensi e risate, grazie anche alla performance di un brillante Tom Hanks (qui alla sua prima apparizione a Cannes), a capo di una sgangherata band di falsi musicisti, fermati senza troppe difficoltà dalla energica signora Munson (Irma P. Hall). Infine in giornata Sud Pralad (Tropical Malady), del tailandese Apichatpong Weerasethakul, e Bad Santa (con Billy Bob Thornton).