NOTIZIE

A Berlino irrompe il Nazismo

L'Olocausto secondo "The Reader", "Adam Resurrected" e "John Rabe", pellicole che caratterizzano la seconda giornata del Festival.

A Berlino irrompe il Nazismo

07.02.2009 - Autore: Andrea D'Addio
Seconda giornata di film all’insegna del nazismo al Festival di Berlino. L’attesa maggiore era per l’anteprima europea di “The Reader”, cinque candidature all’Oscar (tra cui quella discussa riservata a Kate Winslet che, fermo restando la sua sempre grande bravura, ha un ruolo piú intenso in “Revolutionary Road”) per un film ambientato nella parte ovest della capitale tedesca dalla metá degli anni ’50 ai giorni nostri. Regista è quel Stephen Daldry giá acclamato dalla critica per “Billy Elliot” e “The Hours” (con cui fece vincere la statuetta ad un’imbruttita, per l’occasione, Nicole Kidman) e che qui si conferma grande direttore di attori, ma piuttosto didascalico sull’aspetto visivo.

La storia è quella di un ragazzo quindicenne che si innamora di una misteriosa signora più grande di lui. Dopo anni si scoprirà essere stata una delle pedine dello scacchiere dell’organizzazione nazista nello sterminio degli ebrei ad Auschwitz. Un tema scottante e senza dubbio pieno di rischi: riabilitare, per certi versi, degli ex nazisti, cercare di giustificarne le loro azioni quando semplici ingranaggi di un sistema che purtroppo coinvolse quasi l’intera nazione, é un tentativo che automaticamente si porta dietro polemiche e possibili ambigue interpretazioni. Sotto questo punto di vista, il film è senza dubbio riuscito. La narrazione prosegue ben in equilibrio tra storia umana, e caso storico, senza mai andare al di là di quella che è sia il racconto di un amore, che uno scavo nell’anima di un uomo costretto, come una nazione, a fare i conti con il proprio passato.  

Per me The Reader non è un film sull'Olocausto, è un film sulla Germania Occidentale dopo la guerra e l'elaborazione dei fatti accaduti durante il conflitto” ha affermato infatti Stephen Daldry in conferenza stampa. Peccato che per quanto il film sia scritto bene e interpretato altrettanto, troppo si indugi su tutti i passaggi commuoventi del film, più volte ci si muova alla ricerca della commozione (in tal senso, è abusato l’utilizzo della musica), della lacrima facile. I primi piani, il montaggio incrociato sempre basato sul dualismo “meglio questo(e corrispettiva immagine) o quello (altra immagine)”, alcuni dialoghi retorici (-Papá, che tu non mi parlassi per anni ho pensato che fosse una mia colpa –Non sai quanto ti sbagliavi, era una mia colpa…ect), gli sguardi nel vuoto di un Ralph Fiennes purtroppo relegato in un ruolo piuttosto anonimo, ma soprattutto la quasi volontá di Daldry di portare attraverso le inquadrature, significati che vadano al di là del testo, abbassano tremendamente il giudizio complessivo di un’opera senza dubbio complessa, ma non magistrale come forse poteva essere.

Il secondo film sul nazismo presentato ieri alla Berlinale, o meglio, sulle conseguenze dei campi di concentramento sugli ebrei deportati, è stato “Adam Resurrected”, del grandissimo Paul Schrader (fu lo sceneggiatore di “Taxi Driver”). Protagonista un ritrovato Jeff Goldblum, nei panni di un ex circense condannato dal direttore di un campo di concentramento a vivere come un cane, e a distanza di anni, ancora segnato da quella tragica esperienza. Un film grottesco, senza dubbio ambizioso, ma che ben presto si rivela confuso e disarticolato, pacchiano nella messa in scena, e retorico nelle sue conclusioni. Peccato, da Schrader ci si aspettava di meglio.

Terzo e ultimo film sul tema nazismo “John Rabe”, storia vera dell’omonimo tedesco, ex nazista, che nella Cina della Seconda Guerra Mondiale, riuscì a salvare migliaia di persone grazie al suo grande cuore e organizzazione (era ingegnere capo della Siemens). Una sorta di “Schindler’s List”, narrato però con un po´di humour (ce ne era bisogno) e una regia piuttosto televisiva. Si tratta di una grande produzione per la Germania, supportata anche dalla Fox, ma al di là del budget, non le si prevede un futuro distributivo estero ricco di soddisfazioni.