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50° Festival di Taormina

Cinquant'anni, senza rughe e senza bisogno di alcun lifting, anzi. Il 50esimo Festival di Taormina è in forma smagliante e ieri si è aperto nel segno di Nino Manfredi e della "silenziosa presenza" di Michelangelo Antonioni, cui la manifestazione è dedicata.

taormina

14.06.2004 - Autore: Elena Dal Forno
Tagliando il nastro del via, il direttore del Festival - Felice Laudadio - ha voluto rendere omaggio all'attore romano appena scomparso e al grande vecchio del cinema italiano. Un vecchio vivo e vegeto, il cui ultimo film "Eros" sarà presentato a Venezia e il cui corto "Lo sguardo di Michelangelo" sarà non solo candidato agli Oscar 2005 ma è appena stato comprato dalla Warner Indipendent. Un tributo dovuto quello invece a Nino Manfredi che lo scorso anno, proprio qui, riceveva il suo Academic Award for Cinematic Excellence improvvisando balletti sul palco e spargendo sorrisi ai presenti. Il filmato mandato sul grande schermo ha commosso tutti i presenti. A testimonianza del "segno di Nino", nel pomeriggio il Festival si era aperto con la proiezione di "Brutti, sporchi e cattivi" di Ettore Scola, film magistrale sulla periferia romana con un Manfredi più caratterista che mai.   Ma Taormina non guarda solo al passato, questo è un festival che mixa tradizione e rinnovamento. "Questo è un festival che ogni anno lancia talenti ha continuato Laudadio non dimenticate che qui qualche anno fa abbiamo "scoperto" Peter Weir. Siamo credo secondi per importanza solo a Venezia. Mi auguro che anche quest'anno che celebriamo il cinquantesimo anniversario, potremo onorarci di aver lanciato nel mondo del cinema qualche altro giovane di grandi speranze". Il programma in effetti è davvero molto denso, ricco di anteprime mondiali e di ospiti internazionali. Le giornate iniziano alle 8,45 con le "lezioni di cinema", ieri è stata la voglia di Luigi Magni, premiato al Teatro Greco con l'Arte Award for Academic Excellence, poi sarà la volta di Margarethe von Trotta (martedì), Peter Weir (mercoledì), Jane Campion (giovedì), Francesco Rosi (sabato) e Michal Douglas (domenica).   Poi ci sono i due concorsi, Cinema del Mondo Opera Prima e Grande Cinema. Nella prima sezione, l'attesa è tutta per lo scandaloso "Ma mere" del giovanissimo regista 34enne Christophe Honorè. Il film rifiutato a Cannes racconta un torbido e morboso rapporto madre-figlio interpretati da una Isabelle Huppert sempre più votata non solo ad essee un'antidiva ma soprattutto alla scelta di film pericolosi (si veda ad esempio l'ultimo "Il tempo dei lupi" di Haneke) e da Louis Garrel, già visto nei Dreamers di Bertolucci. Il festival è comunque caratterizzato da piccole "chicche" sparse lungo tutta la settimana. Nella serata inaugurale è stato per esempio proiettato un vero e proprio reperto archeologico cinematografico. Si tratta di "Napoli che canta" di Roberto Roberti, un corto di 33 minuti del 1926. Chi è Roberto Roberti direte voi? Si tratta "solo" del padre di Sergio Leone. Un film recuperato alla vita dall'americana George Eastman House che l'ha restaurato con un colossale lavoro sulla qualità, mantenendo e rispettando soprattutto i "colori" del bianco e nero. Il film, racconta la Napoli che non c'è più, struggente e magica, quella dei "napoletani che cantano per sopravvivere alla miseria e la musica è un loro modo di parlare con Dio". Accompagnato dalla splendida voce di Giuni Russo, purtroppo assente perché improvvisamente ammalata e ricoverata a Milano d'urgenza il film è un documento straordinario di realtà e lirismo. Oggi intanto inizia il concorso vero e proprio. Per la sezione Cinema del Mondo si inizia alle 16,30 con "Cargo" di Andi Reiss storia di quattro profughi che stanno scappando dalla Croazia verso l'Inghilterra in un camion. Alle 18,30 invece "Blind Flight" di John Furse, storia di un rapimento, di una prigionia e di un'amicizia straordinaria.   Stasera infine, nella cornice magica del teatro greco, verrà proiettato "Ladies in Lavender" dell'esordiente alla regia Charles Dance, un attore ormai brillante e stagionato che decide di mettersi dietro la macchina da presa raccontando una storia di donne. A sconvolgere la vita di due nubili sorelle Judi Dench e Maggie Smith entrambe presenti e premiate qui a Taormina arriva un uomo portato dal mare. Chi è questo naufrago polacco, affascinante e carismatico come un nuovo Ulisse? Stanotte lo sapremo!