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In the Land of Blood and Honey - La recensione

L'esordio alla regia di Angelina Jolie è forse un po' ingenuo, ma allo stesso tempo anche sincero e molto coraggioso

In the Land of Blood and Honey - Angelina Jolie

10.02.2012 - Autore: Adriano Ercolani, da New York
Da anni Angelina Jolie è una delle star internazionali più impegnate a livello sociale e politico. Non sorprende più di tanto quindi che il suo esordio dietro la macchina da presa sia un racconto di guerra, più precisamente quella in Bosnia-Erzegovina. La storia è incentrata sull’amore che lega Ajla, una giovane musulmana, e Danijel, serbo figlio di un generale. Dopo l’esplosione tragica del conflitto i due si trovano prima separati e poi riuniti nella stessa caserma, lui come aguzzino e lei come deportata costretta a subire ogni tipo di violenza insieme alle altre donne catturate e rese schiave. Come poter continuare ad amarsi quando si è divisi da talmente tanto odio e orrore?

Recensione In the Land of Blood and Honey, la protagonista Zana Marjanovic

Fin dalle prime scene si capisce chiaramente che il tono con cui la Jolie ha voluto impostare la sua opera è quello del melodramma: la costruzione delle inquadrature è elegante, l’uso della luce simbolico, le musiche sono melodiche e sottolineano sempre i momenti più duri ed emozionanti. Il risultato è strano ma affascinante: "In the Land of Blood and Honey" si muove dentro degli schemi che sono pienamente riconosciuti e rischiano spesso di diventare ripetitivi, eppure in più di un’occasione il film trova la via per il cuore dello spettatore con bei momenti di cinema. La Jolie dimostra di avere un occhio non convenzionale in alcune scelte, come ad esempio quella di realizzare un film comunque molto duro in cui però la violenza e i suoi effetti vengono spesso tenuti fuori campo, o inquadrati in campi lunghissimi. La sceneggiatura vuole esplorare il rapporto di amore/odio che si instaura tra il carnefice e la sua vittima. Decine di film lo hanno fatto in precedenza, ma la dolcezza e l’intimità delle scene tra Alja e Danijel sono convincenti, appassionate. Anche quando si ha l’impressione che la psicologia e le azioni dei due personaggi principali non siano tratteggiati con lucidità ecco arriva una svolta narrativa che spiega e rende chiari alcuni punti più oscuri.

Recensione In the Land of Blood and Honey, Angelina Jolie dirige la protagonista Zana Marjanovic

Girato quasi interamente in bosniaco, "In the Land of Blood and Honey" è un lungometraggio che possiede evidentemente al suo interno alcune ingenuità narrative e magari anche una certa retorica, ma entrambe sono dovute alla sincera volontà di denunciare l’orrore della guerra e le atrocità commesse sulle donne musulmane durante il conflitto. Angelina Jolie dimostra un coraggio non superficiale nel voler raccontare questo attraverso la cornice pericolosa del melodramma più manifesto. L’azzardo è premiato attraverso un’opera che, con tutti i suoi difetti, possiede forza propositiva e capacità di scuotere, come il bel finale.

Il film, presentato alla sessantaduesima Berlinale, non ha ancora un distributore in Italia.

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