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Cloud Atlas - La nostra recensione

I fratelli Wachowski e Tom Tykwer insieme per uno spettacolare, ma divertente, fallimento

Cloud Atlas - Tom Hanks, Halle Berry

10.01.2013 - Autore: Marco Triolo
Parole come “grandioso”, “suggestivo” e “ambizioso” sono le prime a venire in mente quando si esce dalla proiezione di Cloud Atlas, il nuovo lavoro diretto “a sei mani” dai fratelli Andy e Lana Wachowski insieme al tedesco Tom Tykwer, e tratto dal romanzo L'atlante delle nuvole di David Mitchell. Sei storie ambientate in sei differenti epoche, dalle vicende di un mercante di schiavi nel 1849 a un lontano futuro in cui l'umanità è tornata allo stato tribale, per raccontare come tutto sia interconnesso nel tessuto spazio-temporale e come i sentimenti umani, l'amore, il desiderio di lottare per cambiare le cose, e gli stessi errori si ripetano ciclicamente.

Cloud Atlas recensione Wachowski Tom Hanks Halle Berry - Doona Bae e Jim Sturgess
Doona Bae e Jim Surgess nella Neo Seoul del 2144.

Niente di nuovo o di originale, insomma. Per la maggior parte del film ci troviamo di fronte a un polpettone in salsa new age che frulla insieme suggestioni cristologiche (nel segmento ambientato a Neo Seoul nel 2144), dramma romantico, thriller politico anni Settanta alla Pakula, commedia e fantascienza. Tutti i generi sono rappresentati, ma se per caso qualcuno venisse a dirvi che “ogni storia potrebbe essere raccontata in un film a se stante”, non credetegli, perché c'è ben poca carne al fuoco nei singoli episodi: è l'amalgama, con i relativi parallelismi tra le vicende dei vari personaggi, a farli funzionare quel tanto che basta per intrattenere. Chi si aspettava, però, grandi perle di saggezza rimarrà probabilmente deluso: Cloud Atlas è esattamente quel genere di filosofia da supermercato a cui ci hanno abituato i Wachowski con la trilogia di Matrix.

A turbare la serenità della visione ci pensa la scelta di affidare agli stessi attori ruoli diversi: così vediamo Tom Hanks nei panni di un selvaggio del futuro (a cui è affidata anche la cornice del film), di un medico ottocentesco e di uno scrittore avanzo di galera nella scena più memorabile. Hugo Weaving cambia addirittura sesso e interpreta, tra gli altri, un'infermiera psicopatica, mentre Jim Sturgess cambia razza e, oltre che il mercante di schiavi, fa un ribelle coreano nell'episodio del 2144. E così via. È evidente che i registi si sono divertiti un mondo con il trucco – che però il più delle volte risulta ridicolo – ma la trovata, oltre a distrarre lo spettatore, non è coerente con la storia, perché lo stesso attore interpreta spesso due personaggi vissuti in epoche troppo ravvicinate perché si tratti della reincarnazione della stessa “anima”.

Cloud Atlas recensione Wachowski Tom Hanks Halle Berry - Hugo Weaving
Hugo Weaving si fa donna.

Cloud Atlas, in fondo, non annoia e tiene, pur con qualche sbavatura qua e là, per tutti i 172 minuti di durata. Ma se dovessimo trovare una definizione per il film, sarebbe quella di “fallimento spettacolare”.

Cloud Atlas è distribuito in Italia da Eagle Pictures. Qui ne potete vedere il trailer.