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Renato Carpentieri

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Dopo aver studiato architettura a Napoli, dal 1965 al 1974 Renato svolge l'attività di organizzatore e promotore teatrale e cinematografico con il gruppo Nuova Cultura. Debutta come attore teatrale nel 1976 in 'Serata futurista' con la regia di Ferrante e l'anno successivo esordisce alla regia firmando: 'Maestri cercando: Elio Vittoriani' e 'Lieto fine' di Brecht, messo in scena con la Compagnia Ipocriti. Dopo essere passato alla Società Napoletana di Poesia, debutta finalmente sul grande schermo diretto dal grande Gianni Amelio nella trasposizione cinematografica di un romanzo di Leonardo Sciascia: "Porte aperte" (1990), all'interno di un cast eccellente che annoverava anche Gian Maria Volonté ed Ennio Fantastichini. Dopo "L'attesa" (1991), è accanto a Nanni Moretti ne "Il portaborse" (1991), seguito da "Nessuno" (1992) e "Morte di un matematico napoletano" (1992). Nel 1992, Amelio lo rivorrà in un suo film, "Il ladro di bambini", poi sarà la volta di un amico, il regista Salvatores, che lo inserirà in "Puerto Escondido" (1992), premiato con il Nastro d'Argento come miglior attore non protagonista. Nel 1993, recita per i fratelli Taviani in "Fiorile" e poi torna a Salvatores con "Sud" (1993). Lo stesso anno, ritrova Nanni Moretti in veste di attore/regista in "Caro Diario" (1993). Attore versatile, si fa notare anche in pellicole come: "Il giudice ragazzino" (1994), "Nemici d'infanzia" (1995), "Il verificatore" (1995), "Cinque giorni di tempesta" (1997) e "Artemisia %u2013 Passione estrema" (1997). E' la volta poi dei film "La voce del sangue" (1999), "Il manoscritto di Van Hecken" (1999), "La vita altrui" (2000) e "La vita degli altri" (2002). Nel 2004, dopo "Tre giorni di anarchia", recita per il telefilm poliziesco 'La squadra' (2005-2007), cui segue la pellicola "Il dolce e l'amaro" (2007).