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Laura Betti

DATA DI NASCITA: 02/05/1927
LUOGO DI NASCITA: Casalecchio di Reno
DATA DI MORTE: 01/08/2004
Figlia di un avvocato iscritto al Partito d'Azione e nipote del glottologo Alfredo Trombetti, Laura Betti esordì nello spettacolo come cantante di brani jazz; dopo una breve esperienza nel cabaret (1955) in coppia con Walter Chiari ne I saltimbanchi prese parte - anno 1960 - al recital di canzoni intitolato Giro a vuoto dal contenuto singolare con brani ispirati ai testi di letterati celebri come Buzzati, Calvino, Flaiano, Bassani, Moravia, oltre che dello stesso Pasolini.  Nel '55 debuttò in teatro ne Il crogiuolo di Arthur Miller, con la regia di Luchino Visconti; nel suo repertorio giovanile anche il Cid di Corneille (in coppia con Enrico Maria Salerno) e I sette peccati capitali di Brecht e Weill.  Tra la fine del 1960 e il gennaio 1961 divenne popolare interpretando con Paolo Poli la coppia di cantastorie che intonavano brechtianamente La ballata del pover'uomo, che scandiva gli episodi dello sceneggiato televisivo Tutto da rifare, pover'uomo , diretto da Eros Macchi e tratto dal romanzo di Hans Fallada E adesso, pover'uomo?.
L'inizio dell'attività di attrice cinematografica coincise per Betti con la conoscenza di Pier Paolo Pasolini, che l'avrebbe diretta ne La ricotta (episodio di Ro.Go.Pa.G.) e, successivamente (1968), nell'opera teatrale Orgia e in Teorema, film per il quale l'attrice si aggiudicò la Coppa Volpi come miglior attrice al Festival del cinema di Venezia. Sempre sotto la regia di Pasolini, nel 1974 girò I racconti di Canterbury.  Nel 1968 fu pubblicato un suo LP, "Potentissima signora", con testi di Pasolini (tra i quali spicca "Il valzer della toppa", in seguito incisa da Gabriella Ferri).  Altri film interpretati da Betti sono stati Allonsanfan (1974) di Paolo e Vittorio Taviani, Vizi privati, pubbliche virtù (1975, regia di Miklós Jancsó), Novecento (1976, di Bernardo Bertolucci), Viaggio con Anita (1979, regia di Mario Monicelli), Caramelle da uno sconosciuto (1987, di Franco Ferrini), Il grande cocomero (1993, per la regia di Francesca Archibugi), Un eroe borghese (1995, con Michele Placido).  Uno fra gli ultimi registi a dirigerla fu Mimmo Calopresti, per il quale interpretò nel 2002 il ruolo di una suora nel film La felicità non costa niente.

(wikipedia)