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Kick-Ass: i supereroi fanno male

Uscirà in USA ad aprile "Kick-Ass", il nuovo chiacchieratissimo film di Matthew Vaughn. Tra teenager fumettari con la voglia di emulare i loro idoli e ragazzine killer dal linguaggio colorito...

Kick-Ass - Aaron Johnson

02.02.2010 - Autore: Marco Triolo
Immaginate un mondo in cui i supereroi esistono, vestono costumi sgargianti e pattugliano le strade per renderle sicure senza chiedere in cambio nulla. Ecco, ora toglietevi tutto ciò dalla testa: perché questo è il mondo reale e se uno si mette una tutina colorata per menare i delinquenti, probabilmente incapperà in due problemi: primo, il pubblico ludibrio, secondo un mare di mazzate che lasciano il segno.
Nicolas Cage in Kick-Ass

Questo è il mondo di “Kick-Ass”, serie a fumetti creata dal geniale Mark Millar (creatore di “Wanted”) e disegnata dalla leggenda vivente John Romita Jr., autore di punta della Marvel Comics. Ora, da “Kick-Ass” il regista e produttore inglese Matthew Vaughn ha tratto un film la cui violenza e arguzia hanno già fatto ampiamente parlare di sé, nonostante debba ancora vedere la luce nei circuiti canonici.

Chloe Moretz in Kick-Ass

Conosceremo Dave Lizewski (Aaron Johnson), un teenager appassionato di fumetti che decide di fare quello che tutti i suoi eroi hanno fatto prima di lui: indossare costume, maschera e assumere un’identità segreta per dispensare un po’ di giustizia! Diventa così, appunto, Kick-Ass. Il problema è che Dave non ha nessun tipo di allenamento, e finisce ben presto all’ospedale. Ma il suo esempio viene seguito da altri: c’è Red Mist (Christopher Mintz-Plasse), che guarda caso è il figlio di un boss della mala (Mark Strong). E poi ci sono Big Daddy (Nicolas Cage) e sua figlia Hit Girl (Chloe Moretz), un duo di folli giustizieri che sono una sorta di versione estremizzata di Batman e Robin. In particolare, Hit Girl è il motivo per cui in America il film ha ricevuto il famigerato “R”, il divieto ai minori di 17 anni: durante le cruentissime scene di combattimento, in cui trancia arti con la sua fedele lama, la ragazzina non ci va tanto per il sottile col linguaggio…

Kick-Ass - Christopher Mintz-Plasse

Vaughn ha girato il film in totale autonomia, raccogliendo di persona i fondi necessari e quindi lavorando senza le imposizioni degli studios. Il livello di scorrettezza è dunque rimasto fedele in toto a quello del fumetto (a differenza del caso “Wanted”) e promette due ore di intrattenimento molto intelligente e senza freni morali. Dopo un’anteprima al Comic-Con dell’anno scorso, dove il pubblico è rimasto estasiato dalle poche scene proiettate, Lionsgate si è subito assicurata i diritti di distribuzione, stabilendo la data d’uscita americana per il 16 aprile. Ancora non ci sono notizie sulla possibile uscita italiana.

       

Non c’è niente in questo film che non potrebbe accadere davvero – afferma Vaughn – Stiamo parlando di un film, dunque ho spinto i limiti più in là che ho potuto. Ci sono alcuni cose che nella vita reale riusciresti a fare una volta in un milione. Ma ho tentato di girare nella maniera  più realistica possibile senza che diventasse un documentario”. E conclude, con orgoglio: “Questo è il film più indipendente che ho fatto da ‘Lock and Stock’ di cui ero produttore. […] Quello che ‘Lock and Stock’ fece per i film di gangster, questo lo farà per i supereroi”. Vaughn ha anche definito Aaron Johnson, il suo protagonista, un futuro Robert Downey Jr. Con tali premesse, non vediamo l’ora che “Kick-Ass” entri in azione anche nelle nostre sale. 

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