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The Amazing Spider-Man - La nostra recensione

Il rilancio di Spider-Man firmato da Marc Webb è un blockbuster riuscito. Ma è davvero troppo presto

The Amazing Spider-Man - Andrew Garfield, Emma Stone

06.07.2012 - Autore: Marco Triolo
Peter Parker torna a casa dopo una notte passata a rastrellare le strade, il volto tumefatto. Zia May si avvicina e con orrore e rammarico chiede “Dove vai? Chi ti riduce così?”. Ecco in due parole cosa rende diverso il nuovo Spider-Man di Marc Webb: questo è il mondo reale e ci si fa male.

Il regista di (500) giorni insieme ha ricevuto da Sony un incarico improbo: rilanciare la saga di Spider-Man al cinema dopo una trilogia di successo chiusa solo cinque anni fa. The Amazing Spider-Man, osteggiato da tutto e tutti, riesce tuttavia nel compito egregiamente. E ciò in gran parte per merito di Webb, inaspettatamente abile nel gestire le scene d'azione, e della sceneggiatura di James Vanderbilt (e Alvin Sargent e Steve Kloves).

                 

Primo punto a favore di Amazing: Peter Parker non è una lagna, ma un outsider dotato di sarcasmo così come nelle storie originali. I puristi potrebbero storcere il naso vedendo quella tavola da skate da cui Peter non si separa mai, ma la rielaborazione dei personaggi e il loro aggiornamento alle mode correnti è una delle caratteristiche dei fumetti americani. Perciò non occorre farne una tragedia o men che meno tirare in ballo Twilight.

Innanzitutto perché, come detto, il film è scritto molto bene. Certo, al centro c'è una love story, ma era così anche nel primo Spider-Man, e bisogna ammettere che la Gwen Stacy di Emma Stone è molto più combattiva, interessante e in definitiva “moderna” della Mary Jane di Kirsten Dunst. Il Connors/Lizard di Rhys Ifans è molto simile al Norman Osborn di Willem Dafoe, ma stavolta gli sceneggiatori sono riusciti a legare le origini dell'eroe e del cattivo, anziché perdere tempo con due sottotrame slegate. E l'hanno fatto senza inventare collegamenti strampalati ma andando a spulciare tra le pagine di Ultimate Spider-Man.

Amazing Spider-Man recensione Garfield Stone Webb - Emma Stone e Andrew Garfield
The Amazing Spider-Man: la video-intervista con Emma Stone e Andrew Garfield

E poi c'è Andrew Garfield. L'attore si conferma una potenza e ha un'alchimia spropositata con Emma Stone. In lui scorre un'energia sotterranea pronta ad esplodere per ribellarsi contro un mondo che sembra riservargli sempre le sorti peggiori. La morte di zio Ben non viene modificata più di tanto, e mantiene quella famosissima morale (“Da un grande potere, grandi responsabilità”) che Spider-Man 3 aveva negato. È solo integrata meglio nella storia, così come è sviluppato in maniera più sentita il rapporto padre-figlio tra Ben e Peter. Da citare anche il Capitano Stacy di Denis Leary, un convincente antagonista, e Sally Field nei panni di una zia May meno classica, ma più credibile nel 2012. E l'immancabile cameo di Stan Lee è forse il suo migliore.

Con questo non vogliamo dire che il film sia esente da difetti: il look modaiolo fra dieci o quindici anni potrebbe essere già vecchio, al contrario di quello senza tempo scelto da Raimi. Ma il problema principale è che, davvero, è troppo presto: la memoria della trilogia è talmente vivida che a volte procura micidiali deja vù.

Amazing Spider-Man recensione Garfield Stone Webb - Andrew Garfield

In conclusione: The Amazing Spider-Man sceglie la strada del (relativo) realismo rispetto allo stile “fumettoso” di Raimi e forse è la scelta migliore. Perché se è vero che Peter Parker è l'eroe di carta più reale di tutti, seppellirlo in un mondo di pixel coloratissimi non fa che attutire l'empatia nei suoi confronti. Stavolta, al contrario, Peter è un nervo scoperto, un eroe degli outsider, così come immaginato da Stan Lee nel lontano 1962.

The Amazing Spider-Man, in uscita il 4 luglio, è distribuito in Italia da Warner Bros. Qui potete vederne il trailer. La trilogia di Raimi è inoltre nuovamente disponibile in Blu-Ray.