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Wallace & Gromit

Il simpatico inventore Wallace ed il suoi aiutante tuttofare, il fido cane Gromit, hanno messo su una pirotecnica società che si occupa di fermare i conigli che tentano di rubare i mega-ortaggi che i cittadini stanno coltivando

Wallace & Gromit

19.05.2009 - Autore: Adriano Ercolani
Di Nick Park e Steve Box

Il simpatico inventore Wallace ed il suoi aiutante tuttofare, il fido cane Gromit, hanno messo su una pirotecnica società, la “Anti Pesto”: l’allegra combriccola si occupa di fermare i conigli che tentano di rubare i mega-ortaggi che i cittadini stanno coltivando per metterli in esposizione all’annuale Fiera dell’Ortaggio Gigante. Perfetti acchiappa-bestiole i due si ritrovano però a combattere un nemico fuori dalla loro portata: un terrificante coniglio-mannaro, la cui furia distruttiva e fame di verdure sta disseminando il panico tra la popolazione di coltivatori e sta soprattutto devastando il raccolto. Nelle indagini volte alla ricerca del colpevole sembra coinvolto il gradasso Victor, spasimante della bella e un po’ snob Lady Tottington, facoltosa dama di cui Wallace si invaghisce…

Pur confermando che si tratta di uno dei migliori film d’animazione di questa stagione cinematografica, e che il lavoro compiuto da Steve Box e Nick Park merita senz’alcun dubbio la nomination all’Oscar per la categoria omonima, dobbiamo però confessare che da questa prima avventura degli ormai mitici Wallace e Gromit nel terreno del lungometraggio ci saremmo aspettati qualcosa in più. Rispetto a questa nuova produzione, a nostro avviso il precedente, scatenato “Galline in fuga” (Chicken Run, 2000) possedeva qualcosa in più a livello di sceneggiatura ed organizzazione del ritmo cinematografico. Quest’ultimo lavoro, pur possedendo una buona quantità di trovate divertentissime, non ha però dalla sua una fluidità di narrazione che catturi lo spettatore per tutta la durata dell’opera; molto spesso ci si accorge infatti di vistosi cali di tensione, frutto di alcuni buchi di sceneggiatura che non vengono “tappati” dai prodigi della plastilina di Lord, Box, Park e quanti altri hanno lavorato al progetto; alcuni momenti risultano allora un po’ troppo lunghi, se non addirittura “stiracchiati”. Per tutta la durata di “Wallace & Gromit: la maledizione del coniglio mannaro” si ha la netta sensazione che i due eroi protagonisti siano in realtà più adatti alla confezione del cortometraggio – quella che li ha resi celeberrimi in tutto il mondo – che non a quella del lungo: lo strepitoso ritmo che caratterizzava infatti gli short-movies animati di metà anni ’90 qui si intravede solo nelle scene d’azione e nel pirotecnico finale. Per il resto, i momenti di raccordo non si addicono all’inventiva farsesca che contraddistingue questi personaggi.

Capolavoro assoluto sotto il punto di vista della realizzazione tecnica, “Wallace & Gromit: la maledizione del coniglio mannaro” non possiede però una struttura narrativa in grado di valorizzarne in pieno tutte le potenzialità: un maggior lavoro sulla storia e sul ritmo da imprimere ad essa lo avrebbe reso di certo indimenticabile. 





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