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Tutto il bello di Jude Law

Un uomo, prima che attore, classificato all'unanimità come il più desiderabile, accattivante, irraggiungibile oggetto del desiderio femminile. Ora sugli schermi con "Sky Capitan" nel ruolo di un superpilota fantascientifico al fianco di Gwyneth Paltrow e Angelina Jolie.

Jude Law

15.11.2004 - Autore: Claudia Panichi
Affascinante, un’eleganza naturale dallo stile tipico “British”, sobrio quanto a tratti decisamente bohèmien, semplice e leggero come allo stesso tempo sofisticato ed estremamente pacato e riflessivo. Un uomo, prima che attore, classificato all’unanimità come il più desiderabile, accattivante, irraggiungibile oggetto del desiderio femminile. Lui è il maschio che, per mille motivi, incarna il prototipo di “homme fatale” alle cui avances nessuna donna potrebbe sottrarsi. Era il 1997, anno in cui l’immagine sul grande schermo di Jude Law folgorò un po’ tutti sebbene l’attore interpretasse un ruolo tutt’altro che aitante e fascinoso: era Lord Alfred Douglas, l’amato “Bosie” di Oscar Wilde. In quella pellicola, “Wilde”, forse meno nota al grande pubblico di tante altre in cui Jude ebbe maggior successo, l’esile e viziato ragazzo della Londra bene, per di più amante del più discusso poeta e scrittore inglese (di matrice irlandese) di tutti i tempi, fu ineccepibilmente interpretato da un superlativo Jude Law. Ancora non godeva della fama attuale, ma nel suo essere minuto, gay, delicato, dal carattere proprio di un’affascinante canaglia, riuscì comunque ad essere desiderabile. Ora, dopo otto anni, ha alle spalle moltissime altri personaggi, ma tutti indescrivibilmente calzati a pennello nel suo stile poco americano e molto inglese. Nato a Londra, a 12 anni cominciava già a recitare con il National Youth Music Theatre e a 17 abbandonava gli studi per recitare un anno nella soap opera intitolata “Families”. Jude, che vede derivare il suo nome da un’ispirazione dei genitori alla canzone “Hey Jude” dei Beatles, inizia la sua carriera calcando pian piano i palcoscenici di tutta Londra, recitando commedie di grande spessore, come in “Pigmalione”di G.B Shaw. Nel 1995 decide di fare il grande salto e al fianco di Kathleen Turner e Eillen Atkins sbarca a Broadway. Nella commedia “Indiscretions” il suo nudo già sensibilizzò non poco il dolce “gentil” pubblico, e anche la critica maschile lo accolse con ovazione, tanto che la commedia vinse il Theatre World Award. Con “Gattaca” il talento di Jude ottiene una grande diffusione, seguito da “Mezzanotte nel Giardino del bene e del male”, fino ad arrivare al 1999 dove raggiunge estesi consensi con il film fantascentifico “eXistenZ” di David Cronenberg. Ma dove se non con il “Talento di Mr Ripley”, nel ruolo di Dickie Greenleaf, è proprio il suo talento a sfondare definitivamente? Con la pellicola di Antony Minghella Jude Law, oltre che ricevere la prima nomination all’Oscar, si impone come star apprezzata, nuova icona di fascino e stile, idolo per il pubblico femminile e geniale attore di una generazione di stars forse non sempre inclini alla qualità.   Nel film “Era mio padre”, accanto a Paul Newman, diede ulteriore prova della sua talentuosità, ma l’ultima sua interpretazione che resta nell’immaginario collettivo è ora quella dell’intrepido Inman, ne “Ritorno a Could Mountain”, accanto all’algida Nicole Kidman. Che anche Joe “Sky Captain” Sullivan riesca in questa successiva consacrazione? Nel ruolo del superpilota fantascientifico, che deve riuscire a scoprire perché tutti gli scienziati del mondo stanno scomparendo, il nostro Jude oltre che interprete si dovrà consacrare anche come produttore. L’attore è infatti al suo esordio con la Riff Raff, sua nuova casa di produzione. Con altre quattro incarnazioni pronte all’uscita, dopo Sky Captain Jude Law potrà essere eletto all’unanimità come inglese più occupato e affascinante di Hollywood.