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Red State: Kevin Smith si da all'horror religioso

Finalmente, dopo tre anni, Kevin Smith sta per iniziare la lavorazione del suo atteso horror, ispirato alla figura del predicatore estremista Fred Phelps...

Kevin Smith

24.03.2010 - Autore: Marco Triolo
Ci sono voluti quasi tre anni, ma finalmente partiremo con 'Red State'”: lo annuncia Kevin Smith dalla sua pagina Twitter, chiudendo una delle saghe più lunghe e sofferte della sua carriera registica. Era il 2006 quando Smith, dal palco della Wizard World Chicago convention, rivelava che il suo prossimo film sarebbe stato un horror intitolato “Red State”, ma la difficoltà nel trovare i fondi, unita al bidone dei fratelli Weinstein, fino a quel momento fedeli produttori dei suoi film, fece sì che il regista si spostasse su altri progetti.

Per “altri progetti” s’intende la commedia sportiva “Hit Somebody”, ispirata al mondo dell'hockey sul ghiaccio e molto probabilmente interpretata da Seann William Scott. Smith è attualmente in fase di scrittura, e sembrava che fosse ansioso di lavorarci. Ma sviluppi inaspettati hanno rivoluzionato nuovamente la sua agenda, ridando priorità a “Red State”, che inizierà a girare a luglio con un budget di 20 milioni di dollari.

Meglio così? Decisamente
. Perché di commedie Smith ne ha già fatte a dozzine, e tutte hanno fatto più o meno rimpiangere il suo primo, leggendario lavoro, “Clerks”. “Red State” sarà invece il primo horror in assoluto per il regista del New Jersey, e chissà: magari riuscirà a rinverdire i fasti di un tempo. Di sicuro il concept è quanto mai interessante: a ispirarlo è stata la figura di Fred Phelps, predicatore del Kansas che ha fondato una chiesa battista anti-gay, e ritiene che gli attentati terroristici che hanno scosso l’America siano una punizione divina per la tolleranza mostrata verso gli omosessuali.

Il suo film parlerà dunque di “quel punto di visto e quella posizione portata all’estremo assoluto. Non parla esattamente di Phelps, ma di una figura a lui ispirata. L’idea è che per quanto agghiacciante e spaventoso possa essere quel personaggio, nel mondo c’è qualcosa di persino più insidioso di lui”. Dunque un horror politico? Di certo, Smith non si lascerà sfuggire l’occasione di commentare sulla religione e sul fanatismo, due cose che in certe parti dell’America vanno a braccetto. D’altra parte, il lato polemico del regista è già emerso in “Dogma”, anche se lì finiva annacquato in una storia trascurabile e in definitiva troppo ordinaria. C’è da sperare che stavolta le cose vadano diversamente.

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Leggete le dichiarazioni del reverendo Phelps su Wikipedia, ma vi avvertiamo: tenetevi forti