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Pericoloso Shia LaBeouf, stalker e strangolatore

La lista delle intemperanze dell'attore si allunga e colora di tinte inquietanti

21.10.2014 - Autore: Mattia Pasquini
Lo ricordate mascherato alla berlinale, lo scorso febbraio? O arrestato fuori dallo Studio 54 a New York? Nulla in confronto alle novita' emerse dalle ultime confessioni dello stesso Shia LaBeouf, recentemente definito "il migliore attore con il quale abbia mai lavorato" da Brad Pitt, suo compagno nel war movie Fury in arrivo in Italia a novembre (e che noi abbiamo gia' visto e commentato in anteprima).

Sara' stata sicuramente ben diversa l'opinione di Alec Baldwin, con il quale LaBeouf si e' scontrato nel 2013 durante le prove per lo spettacolo di Broadway Orphans, nel quale l'attore piu' giovane venne poi sostituito da Ben Foster dopo tre settimane di lavoro. "Cercavo di distrarmi, ma non ci riuscivo - ha dichiarato Shia, allora completamente compreso del suo ruolo. - Cosi' lo seguivo fino a casa dalle prove. Il mio scopo era intimidirlo a morte"… voleva, esplicitamente, che "avesse paura".

I due hanno poi fatto pace, ha rivelato l'attore a Interview, ammettendo di essersi commosso al ricevere una lettera da Baldwin dopo gli eventi seguiti alla rappresentazione teatrale di Cabaret. Non si sa se anche il regista di Charlie Countryman, Fredrik Bond, una delle sue vittime piu' recenti, lo abbia ugualmente perdonato per aver tentato di strangolarlo durante le riprese del film…

"Voleva fare la pausa pranzo mentre ero sotto effetto di droghe", si e' giustificato Shia, ammettendo che "il mio allenatore ha dovuto strapparmi via da lui". Si sapeva che LaBeouf facesse uso di LSD durante la lavorazione di quel progetto, ma ora e' piu' chiaro perche' Bond avesse persino pensato di abbandonarlo.

Decisamente piu' fortunato Oliver Stone, ricordato come una persona importante, ma anche come un "manipolatore". Questo per averlo "fatto sentire uno stupido" durante la collaborazione del 2010 per Wall Street: il denaro non dorme mai: "Credo che pensasse che fossi un imbecille, mi trattava con superiorita' tutto il tempo, al punto che non potevo non guardare a lui come fossi uno studentello…".