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Perfect Berry

Capelli lunghi, frangetta e vestito nero, Halle Berry, l'unica bond girl ad aver vinto un Oscar, è sbarcata a Roma per presentare il suo ultimo film "Perfect Stranger", un thriller che la vede protagonista insieme a Bruce Willis

halle berry

12.04.2007 - Autore: l.g.
Il film descrive una realtà piuttosto desolante: corruzione sul lavoro, tradimenti in famiglia e falsità degli amici. Non è che il mondo sta andando in questa direzione?
Il film mette in luce quella che è la realtà quotidiana di molti ambienti. Una realtà che viviamo tutti, fatta di conflitti, di delusioni e spesso di sofferenze. Ma è ovvio che quello che accade nel film non è che un’immagine speculare, un riflesso della vita, nessuno di noi si spingerebbe così oltre, come fanno i protagonisti del film. 

In “Perfect Stranger”, per smascherare il colpevole, interpreta tre personaggi. Qual è stato il più complicato?
Direi tutti e tre insieme. Perché la sfida è stata proprio quella di avere tre ruoli da interpretare e di conseguenza trovare le sottili differenze da evidenziare. Dovevo sempre avere presente di esser credibile di fronte a Bruce Willis, ignaro del mio travestimento e di fronte al pubblico che invece sa che quello che tramo.

Nel film si parla di persone che usano internet per cambiarsi identità. Lei ha mai chattato?
Si l’ho fatto varie volte, ma non è andato un granché. Devo dire che alla lunga trovavo sgradevole non essere me stessa e così mi disturbava anche non sapere con chi parlavo. Certo che un minimo di mistero all’inizio è intrigante, ma dopo un po’ svanisce tutto e si torna alla realtà.

Nel film lei è una giornalista rampante. Quale è il suo rapporto con la stampa?
Ho un buon rapporto con i giornalisti, anche se spesso la stampa mi ha distrutta, criticando aspramente le mie scelte anche personali e riferendo di me cose non vere, ma ho deciso di conservare un rapporto sereno con i media.

Lei è sempre stata riconosciuta come una delle donne più belle del mondo. Quanto conta per lei il fascino nel cinema?
Sicuramente conta molto. Ma io non ho mai interpretato un personaggio partendo da questo aspetto. Cerco di studiare le caratteristiche che ha il personaggio sullo script e poi adatto la mia persona per quel ruolo. Ma il lavoro che faccio, inizia da dentro, dalla testa e dall’anima del personaggio fino ovviamente ad arrivare al suo aspetto fisico.

Il 3 aprile una stella con il suo nome sarà messa sulla Walk of Fame di Hollywood. Come si sente?
Sono emozionata ed eccitata. E’ un onore per me stare accanto a tutte le star che hanno fatto la storia del cinema e poi sono felice che la mia stella sarà vicina a quella di Steven Spielberg, così sarò in buona compagnia.