Sempre bella e sorridente, con una carica coinvolgente. Ecco come si presenta Nicole Kidman su tutti i red carpet e agli eventi mondani. Eppure quello che la ha portata nel firmamento della star è la sua capacità di rendere vividi i ruoli drammatici. Poche sono le attrici che, come lei, sanno trasmettere il dolore che prova il personaggio anche nei film comici. Non a caso, anche lo scoppiettante ruolo di Satine in “Moulin Rouge!” di Baz Luhrmann, che le portò la prima nomination all’Oscar come Miglior Attrice Protagonista, aveva in sé tutti gli elementi intimisti e profondi che un’attrice a tuttotondo sa dare ai personaggi che interpreta. E anche oggi che con le nomination è a quota tre (la seconda, per “The Hours” le portò in effetti la statuetta), è lì sul grande schermo che dà spessore e profondità tali che nemmeno la migliore tecnologia 3D sarebbe capace di fare.
In “Rabbit Hole” di John Cameron Mitchell, Nicole è Becca, una donna che deve superare il lutto per la perdita di un figlio, che allontana suo marito invece di stringersi a lui, che trova la forza solo all’interno del proprio dolore e nell’ossessione per un giovane artista di fumetti.
Niente di più lontano dalla realtà, dal momento che Nicole è felicemente sposata con il collega Keith Urban, e i due hanno da poco avuto una seconda bambina, nata da una madre surrogata. Faith Margaret è nata il 28 dicembre, e in questo modo la Kidman si ritrova con ben quattro figli, due per ciascun marito. In un’intervista rilasciata al settimanale “A” in edicola proprio in questi giorni, Nicole ha dichiarato che Tom Cruise è un padre presente e che non ha nulla da lamentarsi al riguardo. Però ha poi tenuto a sottolineare che la separazione con lui, dopo un matrimonio durato più di dieci anni, la lasciò distrutta e molto esposta, e che oggi invece si sente più sicura dell’immagine che dà al pubblico, che ha imparato a gestire riuscendo persino a mantenere privati alcuni aspetti della sua vita.
Sicurezza che ha ribadito avere anche nei confronti del suo aspetto fisico. La Kidman ha definito devastanti i suoi vent’anni, confusi i suoi trenta e adesso che ne ha quaranta dice di sentirsi padrona del proprio corpo e non schiava della sua immagine. Dobbiamo quindi pensare che i ritocchini fatti con la chirurgia plastica e le iniezioni di botox su quello che era già uno splendido viso siano da imputare a una filosofia in stile “Il corpo è mio e me lo gestisco io” e non alla schiavitù di certi modelli che Hollywood impone? Di certo, anche se è nata in America, ha tutte le caratteristiche delle più sensuali interpreti australiane che sono arrivate nella Fabbrica dei Sogni (Nicole è nata alle Hawaii, ma i suoi genitori sono entrambi australiani e lei stessa ha vissuto laggiù dai tre anni d’età fino all’incontro con Cruise), e sappiamo per certo avere un po’ più di cervello di tante starlette e decisamente molta più personalità. Però le sue labbra gonfie, ulteriormente ripassate al fotoritocco sulla locandina di “Rabbit Hole” proprio non ci piacciono...
"Rabbit Hole" è distribuito nei cinema da Videa-CDE
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La passione secondo Nicole
All'ennesimo ruolo drammatico, Nicole Kidman guadagna la sua terza nomination all'Oscar
14.02.2011 - Autore: Federica Aliano