Festival di Torino 2013
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Non dico altro - La nostra recensione

Il compianto James Gandolfini in un compitino ben svolto ma senza originalità

Enough Said - James Gandolfini, Julia Louis-Dreyfus

19.11.2013 - Autore: Adriano Ercolani, da New York
Non è soltanto il cinema hollywoodiano a soffrire di una evidente crisi di originalità. la mancanza di idee veramente nuove si sta facendo sentire anche in produzioni più piccole e indipendenti. Non dico altro, pur con tutte le attenuanti del caso, dimostra questa carenza.



Diretto da Nicole Holofcener, un'autrice che in televisione si è costruita una carriera più che convincente (ha partecipato a produzioni di tutto rispetto quali Six Feet Under, Sex and the City, Parks and Recreation ed Enlightened) il film racconta dei problemi sentimentali di Eva, una massaggiatrice non più giovanissima, con tanto di figlia in partenza per l'università, che riscopre l'amore attraverso Albert, il più improbabile e goffo degli spasimanti.

Buoni sentimenti, gentilezza del tocco, equivoci e una buona dose di romanticismo nascosto nelle pieghe della vita quotidiana, in cui i personaggi si confrontano con i problemi di tutti i giorni. Quante volte questi argomenti e queste situazioni sono stati portati al cinema? Innumerevoli. Per trovare la strada verso un lungometraggio possibilmente fresco e realmente interessante la Holofcener - anche sceneggiatrice - avrebbe dovuto cercare soprattutto nuove soluzioni narrative, invece di affidarsi al fascino consolidato dell'ambientazione losangelina e alla simpatia carismatica degli attori. Perché se il mai troppo compianto James Gandolfini l'ha ripagata con una prova d'attore beatamente ironica e piena di sfumature, a scricchiolare è invece la vera protagonista Julia Louis-Dreyfus: all'inizio la caratterista comica è anche piuttosto simpatica, il problema vero è che col passare della narrazione ci si accorge che sfodera sempre di più il suo repertorio di smorfie e smancerie per rimpolpare un'interpretazione piuttosto monocorde. Oltre ai due attori troviamo nel film altri nomi conosciuto come Catherine Keener e Toni Collette, che in Non dico altro timbrano il cartellino con due performance sufficienti ma certamente non memorabili.



Qualche volta bocciare un film paradossalmente è meglio di promuoverlo con una sufficienza stiracchiata. Qualche volta un brutto film è un tentativo sbagliato ma interessante, propositivo, capace di dare al pubblico e chi deve giudicarlo spunti degni di nota. Enough Said manca proprio in questo: non è brutto, intrattiene con un suo gusto del quotidiano, ma offre davvero pochissimi spunti degni di nota. Non è un lungometraggio sbagliato, ma se non fosse perché è l’ultima apparizione cinematografica del grande James Gandolfini, difficilmente potrebbe venire ricordato.

Non dico altro, in uscita da giovedì 1 maggio, è distribuito dalla 20th Century Fox.

Per saperne di più
Intervista: L'ultimo Gandolfini, stanco dei gangster e innamorato sullo schermo