Festival di Torino 2013
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C'era una volta un'estate: la nostalgia porta in avanti il cinema USA

Coming of Age che guarda al cinema di John Hughes. L'intervista ai registi

30.11.2013 - Autore: Pierpaolo Festa
Il cinema made in USA è un'altra cosa rispetto al cinema hollywoodiano. Ce lo confermano Nat Faxon e Jim Rash, registi di C'era una volta un'estate (in originale The Way Way Back), presentato al Torino Film Festival nella sezione Festa Mobile e adesso anche nel resto delle sale d'Italia: “Ci sono due tipi di prodotti oggigiorno in America: quelli il cui costo si aggira attorno ai cento milioni di dollari e quelli che costano sotto i cinque - affermano i registi, premio Oscar per aver co-sceneggiato Paradiso amaro insieme ad Alexander Payne - Gli Studios di Hollywood pensano solo ai soldi e ai franchise. Oppure di tanto in tanto mettono a disposizione una piccola cifra per finanziare un film e fargli vincere qualche premio. L'augurio è che tra quelli di cento milioni e quelli di cinque, tornino anche a produrre quelli da venti milioni. Una perfetta via di mezzo”.



Trenta anni fa il cinema d'oltreoceano sfornava su dieci film, sei storie originali, due sequel e un adattamento. Oggi la situazione è all'esatto opposto: i sequel dominano e gli adattamenti chiudono il cerchio. L'originalità è uscita di scena. Come si fa dunque a puntare verso la qualità? Alcuni americani ci provano guardando proprio al passato e scommettendo sulla nostalgia.  
E' il caso di questo piccolo prodotto Coming of Age. Una storia su ragazzini travolti da problemi familiari e dunque costretti a velocizzare il loro passaggio all'età adulta. Un film il cui cast (i protagonisti Steve Carell e Toni Collette) è stato preso in prestito da Little Miss Sunshine.

Per una volta vediamo Carell nei panni di un uomo poco raccomandabile. Dimentichiamo i suoi personaggi maldestri, i loser romantici o i folli, questo è un vero maschio, un uomo capace di essere affidabile e concreto, ma anche volgare e ingiusto. Uno che va a letto con più donne, nonostante abbia una compagna e che non esita – sin dai primi secondi del film – a definire il suo figliastro un “buono a nulla”

Come mai avete pensato a Steve Carell in queste vesti? Lui come ha reagito quando lo avete chiamato?
Rash: Ha totalmente abbracciato il personaggio. La cosa bella di questo ruolo è che lo puoi giudicare, ma pian piano lo si può anche comprendere. Magari anche lui da bambino ha avuto lo stesso trattamento. Steve con la sua recitazione lascia intuire proprio questo.



D'altra parte, siamo abituati a vedere Sam Rockwell nei panni del killer o del matto. Voi invece lo avete trasformato in un mentore, una figura paterna. Come mai proprio lui?
Rash: Perché stavamo cercando un tipo alla Bill Murray. Pensavamo proprio alla commedia Polpette (Meatballs, 1979). E' stata un'ispirazione bizzarra. Eppure, nonostante Sam Rockwell venga sempre ingaggiato nei ruoli del folle o dello squilibrato, dentro è più vicino a questo personaggio che a qualsiasi altro abbia fatto.

Dunque stavate cercando un esperto di improvvisazione. Un tipo imprevedibile...
Faxon: Proprio così. Sam non solo è fantastico a improvvisare, ma è anche un attore di metodo. Quindi in questo caso il suo ruolo di party boy aveva veramente preso vita: lui ci dava dentro al massimo. Eppure ci sono cose che non siamo riusciti a fare per ragioni di budget. Non potevamo dunque consentirgli più ciak tutte le volte.

Avete nominato Bill Murray, in altre parole volevate fare una cosa nostalgica sugli anni Ottanta, è così?
Rash: Sì, anche perché, all'inizio il film era ambientato proprio negli anni Ottanta. Poi abbiamo capito che dovevamo catturare emozioni senza tempo. Da una parte continuavamo a pensare alla “Nostalgia” verso un'epoca in cui ci riconoscevamo, dall'altra non volevamo essere troppo specifici. Però certamente, il film è una storia coming of age: abbiamo pensato tanto a John Hughes, uno che riusciva veramente a bilanciare commedia e dramma. E nei suoi film i giovani erano molto più intelligenti degli adulti. Volevamo riprendere alcuni di questi spunti.



Sono dunque molto curioso della risposta all'ultima domanda, che è quella che facciamo sempre: qual era il poster che avevate in camera da ragazzini?
Rash: Quello dei Greatful Dead e Star Wars.
Faxon: St. Elmo's Fire. Ma anche Christy Brinkley sexy nella Ferrari!

C'era una volta un'estate è distribuito dalla 20th Century Fox.

A seguire potete vedere il trailer: