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Il ritorno di Sissy Spacek

Il ritorno di Sissy Spacek

in the bedroom

14.04.2003 - Autore: Adriano Ercolani
Lunica rivale da cui dovrà guardarsi Nicole Kidman, grande favorita per la corsa allOscar, è probabilmente la grande veterana Sissy Spacek, che con il suo ruolo di madre vendicativa in In The Bedroom (id., 2001) ha già conquistato il Golden Globe come miglior attrice drammatica. Giunta alla sua quinta candidatura, e con una statuetta conquistata con La Ragazza di Mashville (Coal Miners daughter, 1980), la Spacek è ormai una delle attrici più premiate della storia del cinema americano, e questo nonostante non sia mai stata una star abituata alle grandi passerelle. Personaggio riservato, quasi schivo, lattrice si è imposta al grande pubblico grazie esclusivamente alle sue grandi doti recitative. A lanciarla è stato, forse non casualmente, un altro grande ousider del cinema americano, è cioè lormai mitico Terrence Malick, che insieme a Martin Sheen lha voluta come protagonista del suo esordio, La Rabbia Giovane (Badlands, 1972). Il ruolo per cui però la Spacek è diventata un mito per tutti i cinefili è arrivato però qualche anno dopo, quando ha interpretato Carrie lo Sguardo di Satana (Carrie, 1976), il capolavoro horror di Brian De Palma. La capacità di saper impersonare una piccola ragazza che, da indifesa si trasforma in un orrenda creatura capace di morte e devastazione, ha evidenziato definitivamente il talento dellattrice, tanto da farle guadagnare la sua prima nomination, fatto piuttosto inconsueto per uninterpretazione in un film dellorrore. Raggiunta laffermazione personale, lattrice non ha però scelto la via del facile successo: molto pochi, e ben mirati, sono i film che ha infatti interpretato negli anni a seguire. Nel 1977 è stata diretta da Altman in Tre Donne (Three Women, 1977), e dopo il film che le è valso lOscar ha girato, insieme al grande Jack Lemmon, il bellissimo e struggente Missing- Scomparso (Missing, 1982) di Costa-Gavras, dove ha forse fornito la sua miglior prova di attrice drammatica, aiutata sicuramente da un attore di tale statura. Dopo altre due candidature ottenute negli anni 80 con Il Fiume dellIra (The River, 1984) e Crimini del Cuore (Crimes of the heart, 1986), la carriera della Spacek è sembrata subire una brusca interruzione, tanto che per molti anni, nel decennio successivo, si sono perse le tracce dellattrice. Soltanto poche stagioni orsono è tornata ad interpretare una parte importante in un film di un certo livello: è stato Paul Schrader, autore sempre originale e difficile, a chiamarla per la parte di Margie Fogg, la fidanzata del protagonista Nick Nolte in Affliction (id., 1998); un piccolo ma forte ruolo, che le ha permesso ancora una volta di affermare il suo valore. Dopo di questo, labbiamo potuta ammirare nella figura poetica e malinconica di Rose Straight, la figlia un po tarda di Alvin in Una Storia vera (The Straight Story, 1999), uno dei migliori film di David Lynch. Ed eccoci infine giunti al nuovo successo di critica di In The Bedroom, che rilancia definitivamente Sissy Spacek come una delle migliori attrici americane.
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