JENNIFER: FASCINO LATINO, DETERMINAZIONE AMERICANA

La carriera cinematografica di Jennifer Lopez non è stata certo un susseguirsi di successi stellari e di ruoli indimenticabili, eppure questa ragazza di origine portoricana è riuscita ad imporsi nel panorama internazionale come uno dei rari, autentici fenomeni divistici di questo primo scorcio di terzo millennio. Se una dote va attribuita a questa trentenne originaria del Bronx, è senza dubbio quella della sagacia, unita ad una discreta versatilità; dopo gli esordi in piccole ma importanti parti accanto a grandi attori come Jack Nicholson (Blood & Wine, 1997), oppure diretta da grandi registi come Francis Ford Coppola (Jack, 1996), la prima grande affermazione personale è arrivata con linedito da noi- Selena (1997), diretto dal regista Gregory Nava: interpretando la biografia della famosa cantante sudamericana prematuramente assassinata, la Lopez è ben presto diventata una diva per tutta la popolazione di origine ispanica residente in America e nel sud del continente, un numero di persone che di certo non rappresenta una piccola fetta di pubblico cinematografico. Assicuratasi così una forte celebrità e risonanza nel proprio paese, Jennifer ha saputo poi sfruttare le sue indubbie doti estetiche, unite ad una ferrea determinazione ed unoculata gestione della propria immagine. Ne sono così scaturiti i primi ruoli da protagonista, nel B-movie horror Anaconda (1997) e nello sfortunato U-Turn (1997) di Oliver Stone. Anche se si tratta di opere non particolarmente apprezzate dalla critica, questi due film sono serviti come trampolino di lancio per la carriera della Lopez: lanno successivo è arrivato, infatti, il successo mondiale del bellissimo Out of Sight (1998), il giallo di Steven Soderbergh in cui lattrice formava una coppia esplosiva e sensuale con George Clooney, altra stella emergente del panorama cinematografico made in USA; presentato con successo al festival di Venezia, il film ha anche ottenuto due candidature allOscar; in particolare la stupenda scena di seduzione, scandita da un efficace montaggio in tre tempi, ha proposto le figure dei due protagonisti come nuovi sex-symbol a livello mondiale. Dopo una breve pausa dovuta allavventura musicale in cui la Lopez si è gettata con il suo album desordio On the 6 - più di otto milioni di copie vendute - lattrice è tornata sugli schermi lo scorso anno con il controverso ma affascinante The Cell (2000), thriller psichedelico diretto dallesordiente Tarsem, autentico genio del mondo della pubblicità; la pellicola è stata uno dei maggiori successi al botteghino della passata estate americana, ed ha suscitato scalpore e dibattiti in tutto il mondo, assicurando così alla Lopez quantomeno una forte risonanza a livello planetario. La consacrazione definitiva è però (forse) arrivata con limminente Prima o poi mi Sposo (The Wedding Planner, 2001), commedia romantica che si è rivelata a sorpresa uno dei film di maggior successo delle ultime settimane, incassando ben 52,7 milioni di dollari in poco più di un mese di programmazione. Attualmente poi la bella Jennifer, dopo la pubblicazione del suo secondo album da cantante J.Lo, sta attendendo di presentare la nuova pellicola che la vede come protagonista, il dramma Angel Eyes (2001), diretto dallo specialista Luis Mandoki: il film, attualmente in fase di post-produzione, dovrebbe uscire in America nel mese di agosto di questanno, perciò nel pieno dellestate, il periodo più redditizio per ottenere ottimi incassi negli States. Ma da dove viene tutto il successo di questa ragazza? E soprattutto come nasce? Innanzi tutto, crediamo, dalla precisa e determinata politica con cui la Lopez ha saputo gestire la propria immagine e le proprie doti: grazie ad una oculata costruzione del proprio personaggio, ella ha saputo imporsi sia come attrice sia come cantante, dimostrando in questo modo, oltre a doti fisiche a naturali che non possono esserle disconosciute, anche unimprevista versatilità.