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Il mio nome è James Bond

Abbiamo incontrato Daniel Craig, il nuovo volto di James Bond, a Roma per presentare il film "Casino Royale" nelle sale italiane dal 5 gennaio

Daniel Craig

12.04.2007 - Autore: Leonardo Godano
Il  primo James Bond biondo della storia dell’ agente 007 si presenta subito come un uomo molto dolce e riservato. Vestito grigio e cravatta azzurra, Craig sembra più una spia russa che non il fratello minore di Sean Connery, ma Daniel poi in scena si trasforma e nei panni del primo e ancora ruvido agente segreto, il 38enne attore inglese, è decisamente credibile e convincente.


Ci racconta come è diventato il nuovo James Bond.
Stavo a Baltimora quando ho saputo di aver avuto la parte. Non c’era nessuno con me, così sono andato a bere da solo per festeggiare. Naturalmente dovevo trattenere il mio entusiasmo e non potevo certo raccontare  alla gente del bar che ero James Bond: mi avrebbero buttato fuori oppure avrebbero chiamato l’ambulanza per farmi venire a prendere!

Poi che tipo di preparazione ha fatto? Ed è vero che ha avuto diversi incidenti sul set?
Volevo arrivare in gran forma e mi sono allenato duramente per eseguire personalmente il maggior numero di scene d’azione in modo che il pubblico potesse avere una totale sensazione di realtà. Poi sul set mi sembrava di esser diventato una specie di sportivo, accumulavo ferite e cercavo di andare avanti sopportando il livello successivo di dolore. L’equipe degli stunt ha fatto un lavoro incredibile per rendere tutto il più sicuro possibile, ma se non ti copri di lividi quando interpreti Bond, vuol dire che stai recitando male.

Quale Bond si è divertito ad interpretare di più. Quello in smoking che guida la Aston Martin, rivela la formula del suo Martini preferito e corteggia le donne o quello che insegue i terroristi in mezzo alle Bidonville del Madagascar?
Mi attira tutto il personaggio Bond, dal lato action a quello più intimo. Questa sceneggiatura mi ha colpito molto perché si segue l’evoluzione del personaggio Bond che cresce attraverso i suoi errori. Poi ci ha pensato Martin (il regista Martin Campbell) a miscelare tutto in maniera avvincente. Sono convinto che la lunga parte girata al Casino ci aiuta a capire il lato umano di James Bond e il suo rapporto con le donne e questo come attore mi ha interessato molto.

Visto il suo passato d’attore drammatico in film minori o d’autore, come vive adesso questa grande popolarità?
In realtà sapevo che diventando James Bond stavo accettando una scommessa. Però come uomo e come attore non potevo davvero lasciarmi sfuggire questa sfida. Comunque io sono una persona molto riservata e continuerò ad esserlo nonostante l’imminente grande riconoscibilità

Ha cercato di essere uno 007 vergine o ha visto gli altri tuo predecessori in azione?
Li ho divorati avidamente. Sarebbe stato sciocco da parte mia non studiare gli altri Bond. Volevo capire bene quali erano gli elementi da scoprire e quelli da tenere nascosti, poi alla fine di tutto ho cercato di mettere del mio nel personaggio.

Come conquista le donne Danil Craig?
(sorridendo) Dovrebbe chiederlo alla mia fidanzata!


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