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Il diario di Bridget Jones

Ogni stagione ha il suo film inglese di successo. Se avete amato "Quattro matrimoni e un funerale" e "Nothing Hill" amerete anche "Il diario di Bridget Jones" un film carino, divertente, ben confezionato, un prodotto commerciale.

il diario di bridget jones

14.04.2003 - Autore: Simone Godano
Cast: Renèe Zellweger, Hugh Grant, Colin Firth. Origine: Usa 2001 Regia: Sharon Maguire.   Ogni stagione ha il suo film inglese di successo. Se avete amato Quattro matrimoni e un funerale e Nothing Hill amerete anche Il diario di Bridget Jones un film carino, divertente, ben confezionato, un prodotto commerciale.   Tratto da un racconto settimanale apparso sul giornale inglese Indipendent nel 1995, nato dalla penna di Helen Fielding, il film racconta le catastrofiche vicende sentimentali della scapola trentenne Bridget Jones. Alla ricerca disperata di un uomo, Bridget si imbatterà nel suo capo, un affascinante rimorchiatore e in Mark Darcy, un amico di famiglia impacciato e molto poco simpatico. Lintreccio del film è poco originale, ma non è sicuramente il punto di forza del film, che sta nei suoi personaggi, nella loro caratterizzazione. Il film ha un dichiarato punto di vista femminile, Bridget è il protagonista assoluto del film, forse lunico realmente positivo. Depressa, alcoolizzata, da sempre single Bridget ha la forza di reagire, di cambiare la propria vita, di trovare il vero amore e di dimagrire, il tutto aggrappandosi a un diario che nel film ha comunque unimportanza secondaria. Lei è leroe del film, gli uomini sono gli eroi negativi della storia, personaggi che irritano lo spettatore, un po come le donne ne Lultimo bacio, due uomini diversi, che ci fanno si schierare da una parte, ma che in realtà non ci regalano nessuna emozione. Il film è letteralmente preso per mano da Bridget, forse ancor più da chi la interpreta, la statunitense Renèe Zellweger. Moglie di Jim Carrey, star affermata nel suo paese, lattrice doveva calarsi nei panni di uninglesina impacciata e grassottella, con un accento non certo americano. Così la Zellweger si è trasferita a Londra e, sotto falso nome, ha iniziato a lavorare presso una casa editrice, preparando il caffè al suo capo e rispondendo al telefono. Nessuno lha riconosciuta. Lesame è stato superato. La vita di un attore non è sempre come te laspetti. La Zellweger ha vinto la sua scommessa, si è innamorata della sceneggiatura, ha deciso di voler interpretare il film e ha lottato per questo. In molti la dovranno ringraziare, senza il suo carisma la pellicola difficilmente avrebbe avuto questo successo.   Il film è diretto da Sharon Maguire, alla sua opera prima. La Maguire viene dalla pubblicità e il suo stile si adatta bene nel rendere la pellicola viva, movimentata, piena di musica, luci e colori. Tutto al femminile quindi. Tutto per le donne. Anche un Hugh Grant per la prima volta nei panni del latin lover traditore, affascinante e irritante, che fa sognare la povera Bridget mostrando però fin dalla sua prima apparizione quella che è la sua vera faccia.   Insomma, uscirete dalla sala sorridenti e rilassati, andrete a mangiare una pizza e sicuramente non parlerete de Il diario di Bridget Jones. Noi siamo usciti dalla sala lundici settembre duemilauno alle quattro di pomeriggio e purtroppo ci ricorderemo di questo film per tutta la vita.