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Il consiglio d'Egitto

Il film narra l'imbroglio messo in atto nella Sicilia del 1783 dal frate Giuseppe Vella.

Il consiglio d'Egitto

21.03.2002 - Autore: Adele de Gennaro
Dopo undici anni da Una storia semplice, Emidio Greco riprende il filo interrotto con Leonardo Sciascia ispirandosi ad un altro romanzo dello scrittore siciliano, Il Consiglio dEgitto. Il film prodotto dalla Factory in collaborazione con Rai Cinema è interpretato da Silvio Orlando e, tra gli altri, da Tommaso Ragno, Renato Carpentieri, Marine Delterme, Antonio Catania e Leopoldo Trieste. Ricostruito su base documentaristica, Il Consiglio dEgitto narra limbroglio messo in atto nella Sicilia del 1783 dal frate Giuseppe Vella che, riuscito a spacciarsi per fine conoscitore della lingua araba, falsificò alcuni codici a sostegno dei vicerè riformatori. Una storia autentica, ricostruita da Sciascia nellintento di dimostrare come nella realtà la verità possa apparire confusa e la menzogna possa assumere le apparenze della verità. Nella Sicilia del 1783, lascesa improvvisa di Vella (Orlando), un frate maltese di umili origini, nasce in seguito al naufragio sulle coste siciliane dellambasciatore del Marocco. A Palermo occorre un interprete e lincarico viene affidato a Vella, che in realtà non conosce mezza parola di arabo. Il fracappellano sfrutta al volo loccasione e intuisce che questa può essere loccasione della sua vita. Vella, pertanto, fa credere che un manoscritto arabo sulla vita di Maometto sia un fondamentale testo storico-politico, Il Consiglio di Sicilia, e lo traduce reinventandolo del tutto. Diventato abate e circondato di onori, Vella osa ancora di più: scrive ex-novo un falso codice, Il Consiglio dEgitto, che sancisce labolizione del potere feduale dei baroni siciliani. I timori dei nobili, inoltre, alimentano un clima già avvelenato dalle idee riformatrici del vicerè in carica, il marchese Caracciolo. Intanto la fama di Vella si è ormai diffusa e, nonostante gli attacchi ed i sospetti sulle sue traduzioni, che gli valgono persino un processo dimostrativo, appare inattaccabile. Ma qualcuno è certo che labate stia mentendo: è il giovane avvocato Francesco Di Blasi (Ragno), uomo colto e raffinato, influenzato dalle idee dellilluminismo francese. Nonostante la loro diversità tra i due nasce una forte simpatia, ma il cammino della Storia percorre strade diverse. Alla morte del vicerè Caramanico, infatti, segue un clima di forte repressione e i destini dei due uomini saranno legati dalla sconfitta Il film di Greco alterna toni comici, quasi da opera buffa, al dramma della repressione della congiura giacobina, ma la regia non riesce a mantenere i chiaroscuri presenti nel romanzo e, in uno stile da cronaca settecentesca, mostra personaggi troppo schematizzati. Le lentezza eccessiva, poi, penalizza una storia in cui sono i pensieri, non i sentimenti, a muovere i personaggi e Grecofallisce proprio nel catturare lessenza del romanzo di Sciascia, dove è lattualità dei pensieri a rendere la Palermo settecentesca così concreta e attuale. Da citare, infine, la voce narrante di Giancarlo Giannini e le musiche di Luis Bacalov.  
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