NOTIZIE

Tutti i film del Dogma

Tutti i film del Dogma

dogma6

05.04.2001 - Autore: Adriano Ercolani
Cosa vuol dire che un film è Dogma? In teoria dovrebbe voler significare il rispetto di tutte le regole imposte dal manifesto, redatto degli autori scandinavi nel 1995; in realtà nessun film di quelli che hanno ottenuto il certificato di Dogma hanno poi seguito alla lettera tutte le regole. Gli stessi fondatori del movimento, coloro cioè che sono gli ideatori di tali regole, le hanno poi seguite in maniera non del tutto scrupolosa. Lars Von Trier, uno dei padri dellidea, non ha neppure scelto di presentare i suoi capolavori Le onde del destino (1996) e Dancer in the dark (2000) con il certificato di Dogma 95 che viene esposto prima di ogni pellicola che aderisce a questa estetica cinematografica. I due film poi non si discostano molto da tali regole, ma comunque non sono stati inseriti nella lista delle opere pure. Ma quanti sono allora, al giorno doggi, i film che hanno ottenuto il certificato? Sul sito ufficiale sono stati esposti 24 titoli. Se nei primi anni la maggior parte delle opere batteva bandiera danese, come era naturale, la pratica Dogma si è poi espansa in tutte le cinematografie del mondo, in particolare negli Stati Uniti, dove il cinema indipendente è sempre stato particolarmente ricettivo alle influenze provenienti dallEuropa. Non tutti i film che segnaleremo sono arrivati in Italia, né probabilmente vi arriveranno. Vogliamo comunque proporvi una panoramica su queste opere, soprattutto per evidenziare quanto la pratica estetica e stilistica di questo movimento si sia imposta allattenzione generale.   Dogma # 1: FESTEN (id.) di Thomas Vintenberg, Danimarca Il primo dei film Dogma, presentato con successo al festival di Cannes 1997, dove vinse il premio della giuria. Splendida sceneggiatura per questo dramma claustrofobico, autentico Kammerspiel che rimane forse tuttora il capolavoro del movimento. Saga familiare crudele e autodistruttiva, mantiene una precisa unità di luogo e di tempo, con illuminazione tutta naturale e riprese in digitale interamente effettuate con camera a mano. Un evento cinematografico.   Dogma # 2: IDIOTERNE (Gli Idioti) di Lars Von Trier, Danimarca Il film più provocatorio del regista di Dancer in the Dark, ma anche il meno amato da critica e pubblico. Presentato, insieme a Festen, a Cannes 1997. Un gruppo di persone, per ribellarsi alle regole imposte dalla società, decide di vivere facendo gli idioti, nel senso letterale del termine. Il regista danese gira tutto con stile frammentato e volutamente disturbante, e porta sullo schermo addirittura unorgia vera e propria, censurata sui nostri schermi.   Dogma # 3: MIFUNE SIDSTE SANG (Mifune) di Soren Kragh-Jacobsen, Danimarca Il terzo film del movimento, premiato a Berlino 1998, si presenta come una commedia acida e surreale, in cui un giovane yuppie rampante deve tornare nella casa natia per accudire il fratello handicappato dopo la morte del padre. Sgangherato e trombone, ma decisamente divertente in alcune trovate assurde, il film ha lanciato a livello internazionale la protagonista femminile Iben Hjejle, poi fidanzata di John Cusack in Alta fedeltà (2000) di Stephen Frears.   Dogma # 4: THE KING IS ALIVE di Kristian Levring, Danimarca Inedito sui nostri schermi, è stato acclamato da alcuni critici internazionali come il miglior film scandinavo del movimento. Levring, insieme a VonTrier, Vintenberg e Jacobsen, è il fondatore di Dogma 95.   Dogma # 5: LOVERS (id.) di Jean-Marc Barr, Francia Primo film esterno al movimento ad ottenere il certificato; il regista, comunque, è un degli attori-feticcio di Von Trier, con cui ha girato Europa, Le onde del destino e Dancer in the dark. Storia damore tra una ragazza francese ed un immigrato, è interpretato dalla bravissima Elodie Bouchez, musa del cinema francese più intellettuale ed autoriale.   Dogma # 6: JULIEN DONKEY-BOY di Harmony Korine, USA Diretto dal provocatorio regista di Gummo, il film è stato presentato fuori concorso al festival di Venezia del 1999. Il cast è internazionale: lamericana Chloe Sevigny, musa selvaggia del regista e di molto cinema indipendente americano e candidata alloscar 1999 per Boys dont cry. Insieme a lei il britannico Ewen Bremner ed il regista tedesco Werner Herzog. Visivamente molto forte, è il primo tentativo americano di girare un film seguendo le regole del Dogma 95. Purtroppo inedito nelle nostre sale.   Dogma # 7: INTERVIEW di Daniel H. Byun, Korea Il film sta ottenendo in giro per il mondo un grande successo di critica. Dovrebbe arrivare anche sui nostri schermi, anche se con ritardo.   Dogma # 8: FUCKLAND di Jose Luis Marques, Argentina   Dogma # 9 : BABYLON di Vladan Zdravkovic, Svezia   Dogma # 10: CHETZEMOKAS CURSE di Rick Schmidt, Maya Berthoud, Morgan Schmidt-Feng, Dave Nold, Lawrence E. Pado, Marlon Schmidt e Chris Tow; USA   Dogma # 11: DIAPASON di Antonio Domenici, Italia Primo film italiano ad ottenere il certificato di Dogma.   Dogma # 12: ITALIENSK FOE BEGYNDERE di Lone Scherfig, Danimarca   Dogma # 13: AMERIKANA di James Merendino, Usa Il talentuoso autore pulp del delirante Livers aint cheap (presentato a Venzia 97), interpretato da James Russo e dallitaliano Fabrizio Bentivoglio, si cimenta con le regole del Dogma.   Dogma # 14: JOY RIDE di Martin Rengel, Svizzera   Dogma # 15: CAMERA di Rich Martini, USA   Dogma # 16: BAD ACTORS di Shaun Monson, USA   Dogma # 17: REUNION di Leif Tilden, USA   Dogma #18: ET RIGTIGT MENNESKE di Ake Sandgren, Danimarca   Dogma # 19: NAR NETTENE BLIR LANGE di Mona J. Hoel, Norvegia   Dogma # 20: STRASS di Vincent Lannoo, Belgio   Dogma # 21: EN KAERLIGHEDSHISTORIE di Ole Christian Madsen, Danimarca   Dogma # 22: ERA OUTRA VEZ di Juan Pinzàs, Spagna   Dogma # 23: RESIN di Steve Sobel, USA   Dogma # 24: SECURITY, COLORADO di Andrew Gillis, USA   Questo lelenco completo, fino ad oggi, di tutti i film che hanno ottenuto il permesso di esporre il manifesto di Dogma 95 prima dellinizio dei titoli di testa. Molte di queste opere sono e rimarranno pressoché sconosciute al pubblico internazionale, e questo dovrebbe ancor più rafforzare lidea che spesso esporre il certificato Dogma serva soltanto per ottenere una certa pubblicità, e niente altro. A prescindere, purtroppo, dal valore artistico del film.      
FILM E PERSONE