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Lo "Stil Nuovo" di Baz Luhrmann

Lo "Stil Nuovo" di Baz Luhrmann

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13.03.2002 - Autore: Adriano Ercolani
Con soltanto tre film alle spalle, e meno di dieci anni di attività nel mondo del cinema, laustraliano Baz Luhrmann è unanimemente considerato uno dei talenti emergenti del cinema internazionale degli ultimi anni; tutta lattenzione ottenuta è probabilmente dovuta al fatto che il suo personale stile di regia consiste in una miscela sapientissima di influenze di matrice post-moderna e referenti che invece si ispirano al classico cinema di genere americano. Ognuna delle sue pellicole infatti è concepita, sia nella struttura narrativa che nello sviluppo della sceneggiatura, secondo le regole pre-stabilite del melodramma hollywoodiano: Balllroom Gara di Ballo (Ballroom, 1992), esordio di Luhrmann, ed il suo ultimo successo Moulin Rouge (id., 2001), sono in realtà due semplici storie damore ambientate in un contesto che permette la regista si sviluppare in pieno il suo senso estetico. Romeo + Giulietta (William Shakespeares Romeo And Juliet, 1996) è poi addirittura fedelmente tratto dallomonimo testo. Poggiandosi perciò su canovacci ben definiti e facilmente riconoscibili, lautore ha dunque potuto sviluppare tutto il suo portentoso immaginario visivo. Il saper riutilizzare influenze contemporanee come lestetica del videoclip, dello spot televisivo; il mescolare abilmente un ritmo di montaggio frenetico e sperimentale con uno stile di ripresa tagliente e d aggressivo; la capacità di adoperare la colonna sonora non come semplice mezzo di sostegno, ma come vero e proprio elemento portante della pellicola; queste, in sintesi, le peculiarità principali del cinema di Baz Luhrmann, cineasta capace di dare vita ad una pressoché perfetta sintesi tra le più avanzate teorie (e tecnologie) cinematografiche con una serie di richiami e di idee sviluppate invece da molti anni a questa parte. La concezione di un impianto scenografico fortemente presente e carico, ad esempio, è una prerogativa costante di Romeo +Giulietta e soprattutto di Moulin Rouge: la sovrabbondanza visiva di ambienti, costumi e trucco non è certo stata portata nel cinema contemporaneo da questi due lungometraggi (possiamo addirittura risalire allespressionismo tedesco degli anni 10); il saper però mescolare limportanza visiva del set ad una visione fondata sulla velocità e sul ritmo vorticoso, questa è certamente una sorta di innovazione portata da Luhrmann, almeno nel cinema di questi ultimi anni. In un così potente uragano di suono e immagine, come appunto può essere un suo lungometraggio, anche gli attori però riescono a trovare il loro miglior modo di recitare: sia Leonardo Di Caprio in Romeo + Giulieta che Nicole Kidman in Moulin Rouge hanno probabilmente offerto al pubblico le migliori interpretazioni della loro ancor breve carriera, tanto da ottenere il premio al festival di Berlino il primo, e la nomination allOscar la seconda. Perciò etichettare Baz Luhrman solamente come eccentrico e geniale metteur en scene sarebbe decisamente riduttivo, soprattutto nei confronti di un cineasta a tutto tondo.