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"Almost Blue": un serial killer all'italiana

Il film è tra le sette opere scelte per la "semaine de la critique", la rassegna parallela che ha segnato l'esordio dei nuovi autori come Ken Loach

Almost Blue

15.05.2001 - Autore: Valentina Bisti
Un serial killer si aggira indisturbato per le strade di Bologna uccidendo giovani universitari. Grazia, una giovane ispettrice dell\'UACV (Unità Analisi Crimini Violenti) arriva da Roma per indagare su questi strani delitti. Gli studenti vengono ritrovati completamente nudi e depredati dei loro oggetti personali. Per incastrare l\'assassino, Grazia chiede aiuto a Simone, un ragazzo cieco in grado di riconoscere l\'omicida dalla voce.   Il commento Finalmente arriva in Italia il primo serial killer home-made. Alex Infascelli, giovane regista esordiente, sperimenta un genere che fino ad oggi era legato allimmaginario cinematografico americano. Niente a che vedere con \'Il Silenzio degli innocenti\' o \'Seven\', dice il regista. Il film che mi ha ispirato di più è \'Fargo\' dei Fratelli Coen, soprattutto per quanto riguarda il personaggio femminile. Effettivamente lispettore Grazia Negro, interpretato da Lorenza Indovina, ha le sue paure e le sue debolezze. A volte è impacciata e con uno sguardo non troppo espressivo che può dipendere dal personaggio o, forse, dalla sua interpretazione. E lei che rincorre per le strade di Bologna un serial killer che assume la personalità delle sue vittime, ed è sempre lei che instaura un rapporto con Simone, giovane ragazzo cieco, che è l\'unico in grado di \'riconoscere\' l\'assassino. \"Almost blue\" segue quindi tre angolazioni diverse, legate ai tre personaggi, ognuna con una caratterizzazione psicologica abbastanza evidente. Laspetto interessante in questa storia è lattrito che si crea quando i personaggi si avvicinano luno allaltro spiega il regista. Gli ingredienti del thriller ci sono tutti e vengono coloriti da immagini forti, un po splatter. La suspance non fa parte della ricetta perché il giallo viene svelato quasi subito. Ma la forza delle immagini, latmosfera e alcune trovate stilistiche rendono il film un esperimento interessante. In più Infascelli ha cercato di conservare lemozione che ha provato quando ha letto lomonimo libro di Carlo Lucarelli. La versione cinematografica può contare sulla \'benedizione\' dello stesso scrittore: Mi è piaciuto moltissimo - dice Lucarelli, che a dicembre pubblicherà il seguito della storia, \'Un giorno dopo l\'altro\' Non ho trovato grandi differenze. Il film si avvicina soprattutto alla parte più malata e più visionaria, che io non sono riuscito a rendere perfettamente nel romanzo e che invece Alex ha descritto molto bene. \"Almost blue\" è anche il titolo di un brano di Chet Baker rivisitato, con atmosfere più soft, da Elvis Costello. Una musica più confidenziale che fa da sfondo alle visioni di Simone e che racchiude perfettamente il suo stato danimo. La sensibilità musicale di Infascelli emerge anche dalle note dei Massimo Volume, gruppo leader della scena undreground italiana. Note potenti e pompate che riescono a ritmare ancora di più le sequenze più suggestive del film. La conoscenza musicale del regista è indubbia visto che le sue esperienze in questo campo sono molte: ha curato la regia per molti video di cantanti nazionali e internazionali, dai Frankie Hi-Nrg a Daniele Silvestri a Luca Carboni.   In sintesi Un film ben costruito anche se tensione e suspance non sono ben amalgamati. Per gli amanti dello splatter le scene forti, tra sangue e pugnalate, non mancano.   Giudizio Un gioco virtuale di tensione  
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