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27 BACI PERDUTI

27 BACI PERDUTI

27 baci perduti

04.06.2001 - Autore: Adriano Ercolani
Nella piccola cittadina russa di Krasnyie Utki (che significa belle anatre) arriva la giovane Sybille (Nino Kuchanidze), ragazza di quattordici anni vivace ed effervescente, invitata a passare le vacanze estive con la zia. Mentre nel paesino si incrociano decine di amori incompiuti tra i cittadini, ladolescente perde la testa per Alexander (Eugenij Sidichin), il quarantenne astronomo del luogo. Il figlio di questultimo, Mickey (Shalva Iashvili) viene invece immediatamente attratto da Sybille, che lo elegge suo compagno di giochi per lestate e gli promette che lo lascerà darle ben cento baci. Mentre la bella stagione trascorre tra feste in campagna, proiezioni in fabbrica di film scandalosi come Emmanuelle, e piccoli incidenti sessuali con bulloni e viti, il rapporto tra Sybille, Alexander e Mickey si stringe sempre di più, alimentato dallamore della fanciulla per luomo maturo, e dalla gelosia di suo figlio. Intanto la vita cittadina è continuamente sconvolta dalle ripetute avventure amorose della bella Veronica (Amalia Mordvinova), la giovane moglie del luogotenente (David Gogibedashvili), che prende a cannonate tutto e tutti, ma soprattutto gli amanti occasionali della coniuge. Nel paesino giunge poi anche un vecchio capitano di marina con la sua nave, che non riesce a mettere in mare avendo perso la rotta; intorno alluomo converge allora linteresse di tutta la cittadina. Alexander intanto continua ad ignorare Sybille e a preferirle le altre donne del luogo, Veronica compresa. Durante una notte di luna piena però la ragazza si getta nel suo letto, ma viene definitivamente scacciata. Quando Mickey vede Sybille uscire dalla stanza del padre mezza nuda, la sua gelosia ha la meglio, e corre verso il genitore con il fucile spianato. La fanciulla, sentendo il colpo partire nella stanza di Alexander, e credendolo morto, scappa, senza aver dato a Mickey la possibilità di finire di darle i cento baci promessi.   Il commento Opera piuttosto stravagante, questo secondo lungometraggio di Nana Djordjadze; il film si presenta come una commedia romantica, e non disdegna momenti surreali e poetici, secondo la migliore tradizione balcanica. La sceneggiatura ci regala infatti scene molto divertenti e strampalate (soprattutto nella vicenda del luogotenente e della focosa e svitata mogliettina) inserite in unambientazione piena di ariosità e freschezza; purtroppo al tempo stesso però lo svolgersi della vicenda cade anche in alcune grossolane ovvietà narrative, già viste in molte altre pellicole simili a questa, e quando vuole spingere sul pedale della metafora, in alcuni tratti esagera vistosamente. La Djordjadze non possiede la forza narrativa ed il vigore di un Emir Kusturica, tanto per fare un esempio, ed in alcuni tratti della vicenda le servirebbe un piglio, anche visivo, più sostenuto. Il film comunque si lascia guardare piuttosto agevolmente, sostenuto da un cast di attori molto affiatato, su cui spicca la giovane e bellissima protagonista Nino Kuchanidze. Anche sotto il punto di vista tecnico la pellicola è ineccepibile, anzi possiede qualche cosa in più rispetto alla media dei film di questo tipo di produzione: quel qualcosa sono certamente una bella fotografia e soprattutto le magnifiche musiche di Goran Bregovich, che nel ritornello portante a nostro avviso si ispira addirittura a Walk on the wild side di Lou Reed. Il che non è certo cosa da biasimare, tuttaltro...   In sintesi Operina effervescente e piuttosto poetica, che purtroppo in alcuni momenti pecca di originalità, soprattutto quando vuole condire la storia con metafore troppo ostentate. La regia è comunque spigliata, e gli attori molto a loro agio nei rispettivi ruoli. La giovane protagonista è poi un concentrato di sensualità e tenerezza adolescenziale.   Il giudizio Ben diretto e recitato, non molto originale e forse un po tronfio in alcune scene. Il film è godibile da vedersi, e lascia un retrogusto piuttosto dolce, senza essere di certo un capolavoro.  
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